L’ambiente operativo
San Pietro Infine è un piccolo paese posto al margine nord
del Casertano, che per la sua particolare posizione geografica sembra fungere
da cardine a ben tre regioni: il Lazio, la Campania e il Molise.
Tale posizione nel territorio, dominata dai monti Sammucro,
Lungo e Cesima, era nel 1943 di principale importanza perché attraverso San
Pietro, e seguendo la Strada
n. 6 Casilina, si poteva accedere a tre importanti aree dell’Italia centrale:
la valle del Liri, la piana di Venafro e la pianura Campana.
La posizione di San Pietro Infine quindi, assieme a quella di Monte Lungo, fu subito notata dai comandanti della 5^ Armata americana, che risaliva la penisola in direzione di Roma. Essi, infatti, ancora totalmente all’oscuro di quanto i tedeschi stavano preparando a Cassino, ritenevano che una volta superata San Pietro Infine lo sbocco nella valle del Liri avrebbe consentito il raggiungimento della Capitale in tempi brevi.
La posizione di San Pietro Infine quindi, assieme a quella di Monte Lungo, fu subito notata dai comandanti della 5^ Armata americana, che risaliva la penisola in direzione di Roma. Essi, infatti, ancora totalmente all’oscuro di quanto i tedeschi stavano preparando a Cassino, ritenevano che una volta superata San Pietro Infine lo sbocco nella valle del Liri avrebbe consentito il raggiungimento della Capitale in tempi brevi.
Per parte tedesca, l’abitato di San Pietro Infine era stato
notato con intenzioni ben diverse. Lungo San Pietro Infine e Mignano Monte
Lungo correva la “Linea Reinhard”, o “Winter Line”, una serie di postazioni
difensive realizzate al fine di rallentare l’avanzata alleata, nell’attesa che
fossero ultimati i preparativi sul bastione principale rappresentato dalla
“Linea Gustav”, a Cassino.
L’area geografica interessata dalla citata linea difensiva, prevedeva
il presidio del massiccio di Monte Camino con i rilievi di Monte La Defensa , Monte Remantea e
Monte Maggiore, al fine di poter controllare la valle del Liri, la piana di
Venafro e la pianura Campana.
Era proprio qui, tra il piccolo paese e la stretta di Mignano
quindi, che doveva essere profuso il massimo sforzo per bloccare gli americani
prima di ritirarsi all’ombra del monastero di Cassino.
Poco prima di dicembre, pertanto, i tedeschi si attestarono
nel territorio di San Pietro Infine e lo munirono con postazioni protette da
vasti campi minati e filo spinato, ben decisi ad assolvere il compito assegnato,
ovvero fermare gli americani.
Nel periodo 8-16 dicembre 1943, l’abitato di San Pietro
Infine fu sottoposto a un incessante bombardamento d'artiglieria, al punto da
esserne pressoché distrutto totalmente.
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