Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944
Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

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giovedì 29 ottobre 2015

Una nuova iniziativa. Mostra Itinerante ad Aprilia

CENTENARIO GRANDE GUERRA :  “UN RICORDO PER LA PACE”

UNA MOSTRA ITINERANTE NEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE DI APRILIA


Una mostra itinerante sulla Grande Guerra negli Istituti di Istruzione di Aprilia : è questa la proposta culturale di Elisa Bonacini, presidente dell'Associazione “Un ricordo per la pace” che ha comunicato il progetto dell'iniziativa nella data particolare del 23 ottobre. Fu quello il giorno che vide ben 100 anni fa il nonno Giuseppe Bonacini con il suo gruppo di temerari e patriottici Volontari Ciclisti Automobilisti affrontare vittoriosamente gli austriaci in una delle prime battaglie della Prima Guerra mondiale sulle Api Venete per la conquista dell'importante posizione strategica del “Dosso Casina”(nella catena del Monte Baldo).
Il nuovo progetto di mostra itinerante per cui è stato già richiesto il logo ufficiale del Governo Italiano per le commemorazioni del Centenario della Grande Guerra (1914- 1918) si inserisce nel programma dell'Associazione “Un ricordo per la pace” che dal 2011 opera autonomamente nel territorio di Aprilia e della Provincia di Latina, senza il supporto di alcun contributo economico, per divulgare la storia e la sofferenze causate dalle guerre mondiali attraverso una intensa attività di  raccolta di testimonianze, reperti, foto e la realizzazione di numerosi video tematici.
Le finalità della nuova iniziativa della mostra itinerante vuole andare a coinvolgere capillarmente tutti gli studenti di Aprilia ed i cittadini del territorio nella conoscenza del percorso che ha portato l'Italia al raggiungimento dell'Unità Nazionale.
La proposta dell'Associazione sarà ora sottoposta tramite richiesta formale alle segreterie dei vari Istituti di Istruzione apriliani, a partire dalle Scuole Primarie.
Durante gli incontri con i ragazzi delle Scuole apriliane, le cui date saranno concordate con i Dirigenti dei vari Istituti attraverso richiesta formale dell'Associazione, saranno esposti alcuni cimeli della Grande Guerra dalla raccolta storica di Ostilio Bonacini, tra cui la bandiera del Regno d'Italia, l'elmetto e la borraccia del fante, ed altri oggetti utilizzati dalle truppe nei vari fronti.
Il programma prevede la proiezione di fotografie tratte dall'AlbumIMPRESSIONI DI GUERRA” di Giuseppe Bonacini, volontario nel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti (V.C.A.) nel 1915, agli esordi della 1a Guerra Mondiale. Le foto storiche sono state pubblicate nel volume “IMPRESSIONI DI GUERRA” - L'ardore patriottico dei Volontari Ciclisti Automobilisti del 1915, (a cura di Elisa Bonacini) che si è fregiato del Logo ufficiale del Centenario della prima guerra mondiale e che è stato esposto  nel maggio di quest'anno al Salone del libro di Torino nella sezione della Presidenza del Consiglio – Struttura di Missione dedicata alla Grande Guerra.
Gli studenti, per una “full immersion” nella Pima Guerra Mondiale potranno assistere anche alla proiezione del video - documentario realizzato dall'Associazione apriliana :  4 novembre 1918: la grande vittoria italiananel quale è narrato il sofferto percorso di guerra dell'Italia dal maggio 1915 al 4 novembre 1918, quando il Generale Armando Diaz annunciò la straordinaria vittoria e la fine della guerra.
Il video è un omaggio a tute le Armi che parteciparono al primo conflitto mondiale tra cui i coraggiosi fanti, gli intrepidi e dinamici bersaglieri, gli straordinari alpini, che operarono sulle vette ghiacciate delle Alpi in condizioni “al limite del possibile”.
A conclusione del filmato le commoventi immagini del viaggio della salma del Milite ignoto, scelto ad Aquileia (Udine) tra 11 bare di militi senza nome da Maria Bergamas, una mamma che aveva avuto il figlio disperso in guerra. Il feretro venne trasportato in treno da Aquileia a Roma, seguito nel suo percorso da migliaia di persone in ginocchio; venne tumulato presso l'Altare della Patria il 4 novembre 1921.

Il video 4 novembre 1918: la grande vittoria italiana è stato realizzato esclusivamente per finalità di divulgazione culturale. Gli Istituti d'Istruzione interessati potranno richiederne una copia su dvd all'Associazione Un ricordo per la pace.

lunedì 19 ottobre 2015

19 luglio 1943: Bombardamento di San Lorenzo Roma.

IL  B-25 MITCHELL DI  SANTA  PALOMBA

19 LUGLIO 1943
 Elisa Bonacini

Quel giorno, le forze aeree alleate inviarono in missione sulla capitale 691 velivoli fra bombardieri e caccia di scorta:
150 B-17, 124 B-24, 144 B-25, 105 B-26 e 168 P-38 decollarono dalle  basi libiche e tunisine.
Appartenevano ai   Bomb Groups 2nd, 97th, 99th, 301st, 98th, 376th, 44th, 93rd, 389th (bombardieri pesanti), 310th, 321st, 17th, 319th, 320th (bombardieri medi) e dei Fighter Groups 1st, 14th, 82nd.
Fra le 11:03 e le 14:00, vennero attaccati gli scali ferroviari di San Lorenzo, del Littorio, gli aeroporti di Ciampino.
Come sappiamo,  furono colpite duramente aree residenziali dei quartieri Tiburtino, San Giovanni, San Lorenzo; molti edifici storici di immenso valore artistico vennero demoliti e furono provocate oltre 700 vittime civili e 1600 feriti.

La reazione della Regia Aeronautica e della Luftwaffe fu scoordinata e la guida caccia da terra, colta di sorpresa e soverchiata dalle gigantesche formazioni aeree alleate, non riuscì ad organizzare una difesa aerea efficace.

Da Ciampino Sud, Cerveteri, Palidoro, Capodichino, Littoria  si alzarono in volo Re 2001, MC 202, MC 205, D. 520 appartenenti a vari reparti che impegnano le formazioni di bombardieri e caccia nemici, rivendicando in tutto sette vittorie aeree ( 4 B-17, 1 B-25, 2 P-38) al prezzo di 1  Re 2001 e di 3 MC 202.
Gli aviatori italiani abbattuti quel giorno furono il ten. Pil. Bruno Serotini su Re 2001, 303a Sqadriglia/ 167° Gruppo Autonomo C.T.,  ed il ten. Luigi Scarrone, 3° Stormo C.T.
Il  cap. pil. Edmondo Massi, 303a Sqadriglia, rimase ucciso quando il suo “Folgore” si scontrò con un velivolo tedesco parcheggiato sulla pista di Ciampino mentre tentava un secondo decollo, dopo aver fatto rifornimento di carburante e munizioni; il cap. pil. Vincenzo Sant'Andrea atterrò in emergenza a Ciampino con il suo MC 202 danneggiato ed ebbe il tempo di nascondersi in una buca prima che il suo aereo venisse demolito dall'esplosione di una bomba.
Al ten. Pil. Bruno Serotini venne attribuito l'abbattimento di un B-25 che si schiantò al suolo nei pressi di un ponticello a breve distanza da Santa Palomba.
Il suo Re 2001 si fracassò al suolo nei dintorni di Marino.

L'ULTIMO  VOLO DEL B-25C s/n 41-13211

Consultando il  MACR 248 ed attingendo al Mission Report del 321st Bomb Group, ricostruiamo la missione del reparto su Ciampino e gli ultimi istanti del B-25 s/n 41-13211.
72 B-25 Mitchell decollarono entro le 10:20 dalla pista di Souk el Arba e alle 13:03, da quote comprese fra 8500 e 10500 piedi, sganciarono 428 bombe da 500 libbre GP sul complesso aeroportuale di Ciampino Nord e Sud.
Le bombe colpirono l'area del bersaglio a partire dal tracciato ferroviario a Sud-Ovest e colpi a segno vennero osservati su edifici di servizio, hangar, piazzole di decentramento, raccordi.
Tre velivoli vennero danneggiati.
 10/12 Caccia nemici, identificati per Me 109, MC 202 e Re 2001, effettuarono due passaggi sulla formazione mentre lasciava l'area del bersaglio, uno frontale ed uno alle spalle.
Un Re 2001 venne abbattuto dai P-38 della scorta e 2 aerei nemici furono visti collidere in volo.
La reazione contraerei fu efficace, pesante e precisa su  Ciampino e su  Pratica di Mare:
Un B-25 del 445th BS fu abbattuto e diversi altri Mitchell vennero danneggiati e rientrarono alla base con feriti e morti a bordo.

L'equipaggio del bimotore abbattuto era così composto:
Pilot: 2nd Lt. McLaughlin, Guy J. jr.
Co-pilot: 2nd Lt. Neck, John S.
Bombardier: S/Sgt. Springer, Richard L.
Engineer: S/Sgt. Conners, Howard J.
Radio-operator: T/Sgt. Gregory, John N.
Gunner: S/Sgt. Binkowski, Stephen J.

Il velivolo fu visto precipitare 5 miglia a SO di Ciampino, fra l'obiettivo e la costa.

Il S/Sgt.Littleton, Willie W., mitragliere a bordo di un altro B-25 (il s/n 41-13211 volava in posizione # 3 nel primo box della formazione, Littleton in posizione  #2 nel secondo box), vide “il motore  destro esplodere e la semiala destra staccarsi”.
A quel punto l'aereo “rollò, si capovolse e cominciò a precipitare verso terra; lo seguii con lo sguardo fino a quando si schiantò in una forra.
Notai un paracadute semiaperto, probabilmente scaraventato fuori dal relitto dall'esplosione”.
Il S/Sgt. Nillo R. Arvo, mitragliere dorsale a bordo del B-25 che volava di fianco al s/n 41-13211, vide “il motore destro esplodere e l'aereo capovolgersi e puntare verso terra; il motore si staccò di netto e la semiala, tranciata dall'esplosione, mancò di un soffio la mia torretta.
Notai anche il canotto di salvataggio flottare a mezz'aria.
Non seguii l'aereo nella caduta a causa di due due MC 202  che effettuarono un passaggio sulla nostra formazione.
Vidi però una colonna di fumo nerastro alzarsi dal punto in cui il B-25 si era schiantato al suolo”.

Tutti gli aviatori  a bordo del B-25 s/n 41-13211 rimasero uccisi.
Il Mitchell, come detto si schiantò al suolo nei pressi di Santa Palomba, “vicino ad un ponticello”.

Nel suo recente “Italy primary target” (IBN Aviolibri, Roma), Nicola Malizia attribuisce l'abbattimento del Mitchell al ten. Pil. Bruno Serotini mentre la documentazione ufficiale statunitense sostiene che il B-25 fu centrato da un preciso colpo di artiglierie contraerei.

LA RICERCA:

Mr. Pat Scannon, ricercatore statunitense, è stato recentemente contattato da alcuni famigliari di uno degli aviatori periti nella caduta del bombardiere e si è rivolto al gruppo Air Crash Po con l'obiettivo di individuare esattamente dove il B-25 si schiantò al suolo.


In allegato, la cartina indicante il punto approssimato di caduta del velivolo, tratta dal MACR 248.

lunedì 12 ottobre 2015

Convegno sulla Medaglia d'Oro Vito Artale 8 ottobre 2015

Immagini dei momenti del Convegno
 Sono di Giovanni Trapani
 indimenticabile collaboratore della Missione a Sarajevo del 2003

In primo piano Vladimiro Alexitch, Generale, amico, della Società di Cultura e Storia Militare

Il presidente della ANUTEI, gen Antonio Gucciardino


Domenico Rossi e le altre autorità



Le relazioni del Convegno saranno pubblicate sulla rivista "L'Elmo di Minercva" della ANUTEI

L'incontro con Anna Maria Casavola, direttrice del periodico della ANEI, "Noi dei Lager"
ha rappresentato u momento esaltate con chi opera nel campo della Guerra di Liberazione in modo corretto, costruttivo ed intelligente

venerdì 9 ottobre 2015

Roma 8 ottobre 2015. Il convegno su Vito Artale e la Guerra di Liberazione

Convegno ANUTEI 

(con la partecipazione di Massimo Coltrinari
info:www.coltrinarimassimo.blogspot.com))

 35° anniversario del Corpo degli Ingegneri

Il Sottosegretario alla Difesa, On. Domenico Rossi, ha preso parte al convegno intitolato: “il Gen. M.O.V.M. Vito Artale e l’area industriale militare durante la guerra di Liberazione”, organizzato oggi a Roma dall’Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell’Esercito Italiano (ANUTEI): “Il Generale Artale un professionista, ufficiale proiettato al futuro”


“Sono grato all’Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell’Esercito Italiano al Suo Presidente, Gen. Antonio Gucciardino, per aver organizzato questa iniziativa di grande spessore scientifico e culturale, che ci consente di approfondire la figura del Generale Vito Artale, Medaglia d’Oro al Valor Militare, nel più ampio contesto delle vicende belliche della Guerra di Liberazione e del contributo fornito dall’industria militare terrestre allo sforzo bellico”.
È quanto ha detto il Sottosegretario Rossi intervenendo al convegno sul Gen. M.O.V.M. Vito Artale e l’area industriale militare durante la guerra di Liberazione, evento ancor più significativo perché coincidente con il 35° anniversario del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Italiano, al quale il Generale Artale appartenne quale Ufficiale Ingegnere in “Servizio Tecnico di Artiglieria”.
Ricordando la figura del Generale Artale, il Sottosegretario ha detto: “Era un ufficiale moderno, un professionista, una persona che si ispirava a quei valori che sono rimasti immutati per tutti coloro che portano la divisa: senso del dovere, spirito di sacrificio e senso d’altruismo”.
“Il Generale Artale - ha concluso - fu tra coloro che si assunsero quella responsabilità: dopo l’occupazione tedesca della Capitale entrò nelle file della Resistenza, organizzando azioni di sabotaggio negli stabilimenti militari alle sue dipendenze e sottraendo agli occupanti materiali di inestimabile valore militare. Arrestato dalla Gestapo il 9 dicembre 1943, fu rinchiuso nelle segrete di via Tasso e vi rimase per quasi quattro mesi, sino a che i nazisti decisero di fucilarlo alle Fosse Ardeatine”.

Il Sottosegretario di Stato Domenico Rossi ha fatto sua la proposta avanzata dall'ANUTEI di intitolare la Caserma di Viale Pretoriano ex vetreria al gen MOVM Vito Artale