Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

Master di 1° Livello  in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960
Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944
Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

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venerdì 28 agosto 2020

venerdì 21 agosto 2020

Tesi di Laurea. Esoeriense personali su vari fronti

La tesi è disponibile per la consultazione, previa autorizzazione dell'Autore, presso la Emeroteca dell'iIstituo del nastro Azzurro (www.centrostuidcesvam@istitutonastroazzurro.org)

venerdì 14 agosto 2020

Pietro Ingicco Medaglia d'Argento al Valor Militare


Il 2 dicembre 2019 ricorre il ventennale dalla scomparsa del mio caro papà, Pietro Ingicco, decorato di M.A.V.M., e – anche sull’invito dell’amico Presidente della Sezione torinese del Nastro Azzurro, Avv. Domenico Baldassarre – sono lieto di lasciarne un breve ricordo sulla rivista dell’Istituto.
Nacque a Capua (CE) da Raffaele e Teresa Fusco il 28/6/1916.
Arruolatosi volontario nella Regia Aeronautica in qualità di Aviere allievo armiere con l’obbligo continuativo del volo presso la Scuola Specialisti Arma Aeronautica in Capodichino il 4/4/1935, fu nominato Aviere scelto armiere artificiere, con anzianità di grado dal 1/11/1935.
Trasferito presso il Distaccamento Scuola Specialisti A.A. di Capodichino il 18/3/1936 fu inviato in missione Speciale Oltremare dal 27/1 al 21/12/1937 (guerra di Spagna, campagna 1936-39),  e poi riassegnato alla Scuola Specialisti di Capodichino.
Trasferito il 23/7/1940 al 37° Stormo Bombardamento Terrestre, 116° Gruppo, 276a  Squadriglia, di stanza a Lecce, fu promosso Sergente armiere artificiere con anzianità di grado 1°/10/1940 e Sergente Maggiore dal 1/10/1941.
Partecipò alle operazioni di guerra sul fronte del Mediterraneo dal 23/7/1940 al 27/10/1940, sul fronte greco-albanese dal 28/10/1940 al 23/4/1941, e ancora sul fronte del Mediterraneo dal 24/4/1941 sino all’8/9/1943.
Per una serie di missioni a bordo di velivoli da bombardamento viene decorato della Medaglia d’Argento al Valor Militare, con la seguente motivazione:
Abile ed ardito sottufficiale armiere, prendeva parte a numerose azioni belliche prodigandosi per portare il massimo contributo al successo di ogni impresa. Nel corso di difficili azioni contro importanti obiettivi strenuamente difesi dal nemico, dava ripetute prove di ardimento e sprezzo di ogni rischio. - cielo della grecia, ottobre 1940 - aprile 1941 (B.U. 1942, Disp. 2, pag. 60).
Ulteriori decorazioni conferitegli sono,
-         per la campagna in Spagna, la Croce al Merito di Guerra e le Medaglie Commemorativa della Campagna e di Benemerenza per i Volontari di Guerra,
-         per le quattro campagne di  guerra 1940-1945, la Croce al Merito di Guerra (1a, 2a e 3a concessione).
Sbandatosi in seguito ai tragici avvenimenti verificatisi successivamente all’8/9/1943,
riusciva ad evitare miracolosamente la deportazione in Germania, eludendo la sorveglianza dei soldati tedeschi alla stazione ferroviaria di Bologna mentre stava per essere caricato sul convoglio diretto ai campi di prigionia.
In seguito, procuratisi “nuovi” documenti di identità, si stabiliva in Piemonte, a Venaria Reale (TO), e veniva assunto presso lo stabilimento Lancia di Borgo San Paolo a Torino, partecipando alla occupazione ed alla difesa della fabbrica nei giorni della Liberazione (25-27 aprile 1945).
A conclusione di questo scritto mi è altresì caro ricordare il  “Suo” Comandante della 276a  Squadriglia B.T., Capitano (poi Colonnello) Pilota Filiberto Pomo (Piverone, 1912 - Ivrea,1986), anch’egli decorato di Medaglia d’Argento, nonché di Medaglia di Bronzo al V.M., che durante la Resistenza, col nome di battaglia “Noto”,  comandò la VII divisione GL (Ivrea-Alto Canavese). Con altri 12 partigiani partecipò al sabotaggio del ponte ferroviario di Ivrea, sulla Dora, nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre 1944, facendolo saltare ed evitando un micidiale bombardamento aereo della città che gli Alleati avevano programmato per interrompere i rifornimenti ai nazifascisti di materiale bellico proveniente da Aosta, dalla Cogne.
Fu inoltre comandante della piazza di Ivrea nei giorni della Liberazione e, a guerra finita, entrerà in Olivetti, diventando capo della selezione operai.
A lui – cui oggi, insieme con due altri valorosi ufficiali piloti canavesani (Cap. Armando Boetto, M.O.V.M. alla memoria, e Gen. Ettore Borra, Croce di Bronzo V.M.) è dedicata la Sezione Ivrea e Canavese dell’Associazione Arma Aeronautica – mio padre rimase sempre legato da affettuosa amicizia e riconoscenza per averlo sempre ricondotto a terra sano e salvo al termine di rischiosissimi voli di guerra.
RAFFAELE INGICCO