Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

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Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

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sabato 31 maggio 2014

Aprilia: Progetto Storia In Laboratorio. Istituto Carlo e Nello Rosselli

Associazione Un ricordo per la pace: convegno sulla liberazione di Aprilia

Anche l’Ambasciata Britannica ha aderito all’iniziativa

Nella ricorrenza del 70esimo anniversario della battaglia e della liberazione di Aprilia, si tenutomercoledì 28 maggio presso l’I.I.S. “Carlo e Nello Rosselli” ad Aprilia il 3° convegno annuale organizzato dall’Associazione “Un ricordo per la pace”.  Preceduto da un momento commemorativo, il convegno ha visto gli studenti e l’Associazione “Un ricordo per la pace” deporre una corona ed un omaggio floreale al monumento in memoria di Eric Fletcher Waters e dei caduti dispersi del 1944, sito nel piazzale dell’Istituto Rosselli ed inaugurato lo scorso 18 febbraio 2014.
Gli organizzatori hanno espresso grande soddisfazione per l’adesione all’iniziativa dell’Ambasciata Britannica di Roma che, pur non potendo partecipare con una propria delegazione per pregressi impegni, ha risposto positivamente all’invito dell’Associazione “Un ricordo per la pace” e dell’Istituto Rosselli attraverso un comunicato rilasciato dall’Addetto Militare per la difesa della Gran Bretagna in Italia, Colonnello Duncan Venn che è stato letto durante il convegno da Elisa Bonacini, Presidente dell’Associazione “Un ricordo per la pace”, ed a a cui è seguito un caloroso applauso dei ragazzi dell’Istituto.
Il dirigente del Rosselli Galassi Elisa Bonacini Il Generale Massimo Coltrinari e il Generale Luigi Marsibilio
Anche il veterano Harry Shindler, nato nel 1921 a Londra, rappresentante in Italia della “Italy Star Association 1943-1945”, che ha già partecipato a diverse iniziative tenutesi al Rosselli negli ultimi anni, ultima di queste l’inaugurazione al monumento a Eric Fletcher Waters ed ai Caduti senza sepoltura, ha voluto essere presente alla manifestazione, attraverso un suo messaggio letto da Elisa Bonacini.
Nella sezione britannica dell’esposizione museale permanente “APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA”, sita nell’auditorium dell’Istituto, collocati qualche tempo fa la sua foto ed i suoi gradi di soldato semplice nel Reggimento Royal Electrical and Mechanical Engineers.
Il convegno 2014, che si è sviluppato sul tema “LA BATTAGLIA DI APRILIA : LE ORIGINI DELLA GUERRA”, è stato organizzato da Elisa Bonacini, Presidente dell’Associazione “Un ricordo per la pace”, con l’approvazione del Dirigente del Rosselli Prof. Giovanni Battista Galassi ed ha coinvolto gli studenti delle quarte classi.
Toccante la testimonianza di Armando Fiorini, testimone dei tragici avvenimenti di guerra del 1944, che causarono la morte di alcuni famigliari, tra cui la sorella Giuseppina di soli 19 anni.
Presente alla manifestazione una delegazione di Campoleone, con alcuni testimoni oculari dei combattimenti nel territorio. Ha portato il suo saluto ai ragazzi anche Domenico Fusco, classe 1920, ex internato militare in Germania dopo l’8 settembre 1943.
Il convegno ha ripercorso il 1940, anno che ha segnato l’entrata in guerra dell’Italia. Sono intervenuti il Generale Luigi Marsibilio ed il Generale Massimo Coltrinari.
Il Generale Luigi Marsibilio, Vice-Presidente della “Sezione Studenti e Cultori della materia”, ha illustrato il “quadro di battaglia dell’Esercito Italiano nel 1940”, l’insieme della situazione del Regio esercito all’entrata in guerra dell’Italia, sottolineando le carenze e le difficoltà che presentavano in quel periodo le nostre forze armate. Basti pensare all’inadeguatezza dell’abbigliamento militare dei soldati nei vari fronti ed agli armamenti utilizzati che in gran parte risalivano alla prima guerra mondiale 1915-1918.
Il Generale Massimo Coltrinari, Docente di Dottrine Strategiche e Storia Militare all’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze  ha analizzato le motivazioni che portarono l’Italia ad entrare in guerra il 10 giugno 1940. Oggetto dell’intervento la criticità della strategia utilizzata, con la citazione della regola di Maxwell- Taylor ,“mezzi per piani per obiettivo”, secondo la quale tutti i dati di questa equazione devono essere positivi, altrimenti la strategia è sicuramente fallimentare. Il Generale Coltrinari ha evidenziato come l’Italia non avesse in quel periodo piani, obiettivi e mezzi. Sulla base di questi elementi la guerra si risolse in 39 mesi di sconfitte e di gravissime perdite umane.
Nel corso dell’evento è stato proiettato il video “1944 Aprilia in guerra : Un ricordo per la pace”, realizzato dall’Associazione “Un ricordo per la pace”. Il convegno è stata occasione di visita all’’esposizione “APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA” che accoglie la collezione di reperti appartenuta a Ostilio Bonacini denominata “Un ricordo per la pace” e curata dalla omonima Associazione.
Melania Limongelli

venerdì 16 maggio 2014

Cassino: Cosimo Finiguerra e Pasquale de Cataldis ricordano i Polacchi

Dall'amico Stefano Esposito riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Lecce, 14 maggio 2014.
70° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI MONTECASSINO. Da Lecce e dal Salento a Montecassino per le celebrazioni. Wojtek Pankiewicz, vice presidente nazionale AFCPI : “il nostro profondo ringraziamento al popolo polacco”


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In occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della battaglia di Montecassino, che cominceranno il giorno 16 maggio e culmineranno il giorno 18, anniversario della battaglia, presso il cimitero di guerra polacco. saranno molti i leccesi e i salentini che si porteranno nella località laziale. In particolare da Lecce partirà una delegazione di discendenti dei militari polacchi guidata dal prof. Wojtek Pankiewicz, vice presidente nazionale dell’Associazione Famiglie dei Combattenti Polacchi in Italia. Invece da Matino partirà un pullman dell’ Associazione Combattenti Guerra di Liberazione Inquadrati nei Reparti regolari delle Forze Armate “ANCFARGL” sezione di Matino. Il gruppo sarà guidato dal presidente Pasquale De Cataldis e dal noto studioso salentino del Secondo Corpo d’Armata Polacca, Stefano Esposito.
Alle celebrazioni presenzieranno il Primo Ministro Polacco, Donald Tusk e l’Ambasciatore di Polonia in Italia, Wojtek Ponikiewski. Nello scorso mese di marzo, il presidente Napolitano si è recato nel cimitero militare polacco di Montecassino, dove ha reso onore ai soldati del 2° Corpo d’Armata del generale Anders.
“Mi sia consentito ricordare – ha affermato Wojtek Pankiewicz – il grande contributo che anche i soldati polacchi diedero col loro sangue e col loro sacrificio per la Liberazione del nostro Paese dai Nazisti. Durante la Campagna d’Italia, infatti, il 2° Corpo d’Armata Polacco, al comando del mitico generale Wladyslaw Anders, si distinse in brillanti operazioni militari come la conquista di Montecassino e le battaglie di Piedimonte, Ancona, Linea Gotica, Faenza e la Liberazione di Bologna. I polacchi combatterono fianco a fianco con le truppe italiane e con diverse unità partigiane, riconfermando il fraterno spirito di amicizia che da secoli univa i nostri due Paesi. Alla fine della guerra, le perdite riportate dal 2° Corpo d’Armata Polacco nella Campagna d’Italia assommarono a migliaia e migliaia di caduti, feriti e dispersi”.
“Poi vennero nel Salento – ha proseguito Pankiewicz – e qui condivisero con le nostre genti, per quasi due anni (1945/46), l’angoscia di un esilio amaro e senza speranze, nel sogno di un impossibile ritorno nella Polonia libera. Vennero nel Salento perchè il governo polacco in esilio e Il generale Anders istituirono ad Alessano, per i “Corsi di Maturità” in lingua polacca, con insegnanti reclutati tra i militari in possesso di laurea, il liceo-ginnasio polacco, al quale fu aggiunta una succursale a Matino. Alla fine, nel Salento sorsero ben cinque scuole militari polacche e sette Centri di Addestramento Militare. Era avvenuto, infatti, che le stragi e le deportazioni che si erano susseguite (nel settembre del 1939, in base all’accordo Molotov-Ribbentrop, la Polonia fu occupata per un terzo dai Russi e per il resto dai Tedeschi) senza interruzione avevano decimato la popolazione. Feroce e sistematico era stato lo sterminio operato da Russi e Tedeschi, di ufficiali, insegnanti, dirigenti politici, studenti e professionisti. Occorreva perciò formare e forgiare una nuova classe dirigente cui affidare i destini della patria, nell’illusione di un imminente ritorno, che purtroppo l’accordo della Conferenza di Yalta, stipulato dai presidenti Roosevelt, Churcill e Stalin, con l’inserimento della Polonia nella sfera d’influenza sovietica, rese impossibile. Nacque proprio in quei due anni terribili di guerra, una sincera fraternità tra polacchi e salentini. Come quella tra lo scrittore salentino Antonio Caloro (autore de “Gli di Anders, edizioni Laborgraf, Tricase 1995) e l’eroe Wojtek Narebski, detto per la sua statura “Wojtek il piccolo”, di cui parla nel suo libro.
Mi piace ricordare anche il volume di altri due scrittori salentini :”Salento e Polonia, cinquecento anni di amicizia da Bona Sforza a Karol Wojtyla”, di Vittorio Zacchino, Edizioni del Grifo, Lecce 1994 e “I papaveri di Montecassino” di Cristina Martinelli, Besa Editrice, Nardò 2004.”
“In Italia – ha concluso Pankiewicz – ci sono ben quattro cimiteri di guerra polacchi : a Bologna, Montecassino, Loreto e Casamassima.
Nel cimitero militare polacco di Montecassino campeggia una scritta su una grande croce : “ Per la nostra e vostra libertà , Noi soldati polacchi abbiamo dato la nostra anima a Dio, la nostra vita alla terra italiana, i nostri cuori alla Polonia “.”
IL VICE PRESIDENTE NAZIONALE
Wojtek Pankiewicz
P.S. La foto allegata mi ritrae nel cimitero di guerra polacco di Montacassino insieme all’eroico componente dell 2° Corpo d’Armata Polacco, Wojtek Narebski, detto “Wojtek il piccolo”.
Nall’altra foto : l’ANCFARGL. Da sinistra : il vice presidente, avv. Cosimo Finiguerra; il presidente, Pasquale De Cataldis; le due note studiose polacche del Secondo Corpo d’Armata, Teresa Zaniewska e Marta Ciwinska.

martedì 13 maggio 2014

UN NUMERO SPECIALE DI 'PATRIA INDIPENDENTE'


IN OCCASIONE DEL 25 APRILE L'ANPI HA EDITO UN NUMERO SPECIALE DELLA SUA RIVISTA
 "PATRIA INDIPENDENTE"
TRA I TANTI CONTRIBUTI HA AVUTO SPAZIO L'AZIONE DEL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE SU
 MONTE MARRONE IL 31 MARZO 1943
L'ARTICOLO PONE IN EVIDENZA COME IL COMPORTAMENTO DEGLI ALPINI DEL BATTAGLIONE 'PIAMONTE' HA DIMOSTRATO CHE GLI ITALIANI SAPEVANO FARE LA GUERRA IN MONTAGNA.

QUESTO HA AVUTO RIPERCUSSIONI FAVOREVOLI SULL'ATTEGGIAMENTO ALLEATO VERSO GLI ITALIANI IN GENERELA E E LA RESISTENZA IN PARTICOLARE



 IL NUMERO LO SI PU0' CHIEDERE A redazione.patria@anpi.comitato.191

domenica 4 maggio 2014

Il grande interrogativo con una interessante ed inquietante risposta


Il volume rappresenta una divulgativa sintesi della guerra di liberazione, riprendendo molto luoghi comuni e soffermandosi su aspetti spesso permeati dalla propaganda e dalla contrapposizione nord-sud, nel solco dell'approccio alla guerra di liberazione come una guerra civile, e non come il risultato di un fallimento ventennale di una classe dirigente approssimativa, impreparata e qualunquista, che, oltre che combattuta, andava sostituita. 
Ovvero la guerra di liberazione una guerra rivoluzionaria e non una guerra sovversiva.
Un volume, quindi, di scarso valore, spesso fuorviante e lontano da una reale conoscenza delle motivazioni che spinsero degli sconfitti a reagire per una Italia diversa e migliore di quella per cui stavano combattendo e che rappresentavano.


Il quesito che viene posto ha una complessa ed interessante aggiunta di risposta: perchè coloro che dovrebbero essere i custodi della memoria, delle gesta e del ricordo di questi Caduti, negli anni immediatamente dopo la fine del conflitto si defilarono, poi iniziarono una blanda affermazione per sconfinare nel presente in cui la loro incidenza è pressochè nulla nel contesto della opinione pubblica italiana, seguiti su questa linea dai loro eredi materiali e spirituali?  
Una ricerca interessante sarebbe quella di individuarne i motivi e le giustificazioni, ma questa ricerca riporterebbe a nudo una verità che sempre più si è  fatta strada: la mancanza di etica, di morale e di cultura in una classe dirigente che anteponeva i propri personali interessi a quelli collettivi dell'Italia, substrato utile anche per capire l'Italia di oggi.