Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

Master di 1° Livello  in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960
Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944
Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

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lunedì 24 febbraio 2014

Attività del Gruppo Studenti e Cultori. Materiali per tesi di laurea o di dottorato.



Notizie ed indicazioni in merito a questa iniziativa, inserita nelle ricerche condotte dal 1995 sullo sbarco di Anzio, sono su www.coltrinarimassimo.blogspot.com


La figura di Eric Fletcher Waters, cristiano praticante, obiettore di coscienza, il suo impegno politico lo portò ad iscriversi al partito comunista britannico, decidendo nel 1943 ad entrare nell'Esercito Britannico per combattere il nazismo.
Figura quanto mai interessante che merita un approfondimento, sopratutto in relazione al passaggio dal pacifismo militante all'arruolamento, attraverso l'impegno politico.
Materiali per una tesi potrebbero essere individuati.
(www.studentiecultoridellamateria.blogspot.com)

lunedì 17 febbraio 2014

Leandro Arpinati, un fascista anomalo

Lunedì 17 febbraio 2014 alle ore 18,00 nell’auditorium di palazzo Montani (piazza Antaldi, 2 – 61121 Pesaro), nell’ambito della serie “Incontri a palazzo Montani” proposta dalla Società pesarese di studi storici in collaborazione con il Comune di Pesaro (Assessorato alla Cultura) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Ugo Berti Arnoaldi, presidente della Fondazione Il Mulino, conversa con Brunella Dalla Casa, autrice di

Leandro Arpinati.
Un fascista anomalo
(pp. 498, il Mulino 2013)


Anarchico, poi interventista, infine fascista della prima ora, conterraneo e soprattutto amico di Benito Mussolini: queste, in sintesi estrema, le coordinate in cui si muove la vicenda umana di Leandro Arpinati (1892-1945), una delle figure più enigmatiche e dal destino più insolito del regime fascista.
Ras del violento fascismo bolognese delle origini e poi padrone di Bologna, che a un certo punto amministra da podestà, nel 1929 Leandro Arpinati diventa sottosegretario agli Interni (cioè di fatto ministro, perché la titolarità del dicastero era in capo a Mussolini). Ma il rapporto fra i due si logora «nel non detto e nelle trame fra gerarchi, in particolare quelle del nuovo segretario del partito Starace», e anche per il dissenso platealmente manifestato da Arpinati verso l’economia corporativa, che invecequegli anni è la linea economica del regime. L’esito è drammatico: nel 1933 Arpinati viene estromesso dal sottosegretariato, l’anno dopo è condannato al confino, prima a Lipari (mentre la “sua” organizzazione bolognese viene smantellata), poi nella tenuta di Malacappa, a nord di Bologna, da dove assiste alla parabola verso la guerra dell’Italia fascista. Dopo l’8 settembre 1943 rifiuta qualsiasi incarico nella Repubblica sociale e anzi intrattiene rapporti con gli alleati e la Resistenza («Mi dicono che treschi con i partigiani», scrive di lui Mussolini). Ma proprio da un commando partigiano viene assassinato il 22 aprile 1945, un’ora dopo l’arrivo delle avanguardie alleate e la liberazione di Malacappa.

Brunella Dalla Casa ha diretto l’Istituto per la Storia della Resistenza nella provincia di Bologna. Si è occupata di diversi aspetti di Storia contemporanea del Bolognese, dall’impresa editoriale Zanichelli fra le due guerre a Bologna e l’Appennino durante il secondo conflitto mondiale e all’istruzione professionale femminile nel Bolognese. Ha pubblicato Attentato al duce. Le molte storie del caso Zamboni (2001) e curato Malacappa. Diario di una ragazza 1943-1945 di Giancarla Arpinati (2004).

venerdì 7 febbraio 2014

Volume: Cordero Lanza di Montezemolo


Mario Avagliano
Il partigiano Montezemolo

In libreria da aprile
pp. 384 – Euro 17,50

Una biografia minuziosa e commovente del capo della resistenza militare e monarchica nella Roma del 1943-44. Da uno storico affermato, un saggio che colma una lacuna nella storiografia sulla Resistenza di matrice moderata.

Un mese dopo la liberazione di Roma, il generale Alexander, capo delle Forze Alleate in Italia, inviò una lettera privata alla marchesa Amalia di Montezemolo, moglie del colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo esprimendole profonda ammirazione e gratitudine per l’opera del marito. Chi era questo colonnello di origine piemontese e di nobile lignaggio (imparentato con Luca Cordero di Montezemolo), ufficiale dello Stato Maggiore dell’Esercito, segretario particolare di Badoglio dopo il 25 luglio 1943, e quale ruolo svolse il Fronte Militare Clandestino di Roma (FMCR) da lui guidato nella guerra contro i tedeschi? La vicenda del partigiano con le stellette Montezemolo, militare di carriera, monarchico convinto, anticomunista ma in ottimi rapporti con Giorgio Amendola, costituisce un esempio significativo sotto diversi aspetti di come la storiografia abbia per troppo tempo oscurato o sottovalutato personaggi e movimenti della Resistenza di matrice moderata. Colmando tale lacuna, questo saggio ricostruisce la vita di Montezemolo attraverso un certosino lavoro di ricerca negli archivi dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’intervista di vari testimoni dell’epoca, l’analisi di centinaia di documenti, saggi e libri di memoria, molti dei quali rari e introvabili, e la consultazione degli archivi famigliari, dal cardinale Andrea Montezemolo alla marchesa Adriana Montezemolo fino al primogenito Manfredi. Ripercorrendo le tappe della vita di Montezemolo – dalla Grande Guerra alla Guerra di Spagna, al suo ruolo nelle vicende belliche del secondo conflitto e nel colpo di stato che destituì Mussolini e poi come capo della resistenza militare in Italia e a Roma, fino alla tragica fine nelle Fosse Ardeatine – il libro contempera l’efficace ritratto storico del Paese con la commovente storia personale di un padre, marito e militare. La biografia è corredata da alcuni documenti e da un apparato iconografico di fotografie del personaggio e dei famigliari.

Mario Avagliano, giornalista e storico, è membro dell’Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza (Irsifar), della Società Italiana per gli Studi di Storia Contemporanea (Sissco) e del comitato scientifico dell’Istituto «Galante Oliva», e direttore del Centro Studi della Resistenza dell’Anpi di Roma-Lazio. Collabora alle pagine culturali de «Il Messaggero» e de «Il Mattino». Ha pubblicato: Muoio innocente. Lettere dei caduti della Resistenza a Roma (1999); Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945 (2006); Gli internati militari italiani. Diari e lettere dai lager nazisti. 1943-1945 (2009); Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945 (2011).

Ornella Matarrese – Responsabile relazioni esterne omatarrese@bcdeditore.it 393 8837899
Costanza Elmi – Ufficio Stampa celmi@bcdeditore.it  02 58143214 – 335 8143932

Manolo Morlacchi – Ufficio stampa mmorlacchi@bcdeditore.it 02 58143230 – 334 6616843


( su richiesta di alcuni amici di udine mettiamo in post la presentazione del volume dedicato a Montezemolo)

(chi non desidera ricevere questi post è pregato di comunicarlo a: studentiecultori2009@libero.it)