Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

Master di 1° Livello  in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960
Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944
Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

Cerca nel blog

martedì 21 maggio 2019

Aprilia, Mostra sulla battaglia del 28 maggio 1944


APRILIA

Commemorazioni della Battaglia di Aprilia del 1944

 Elisa Bonacini : “Non dimentichiamo chi ha combattuto per la nostra libertà.”






28 maggio. Sesto anniversario dell’istituzionalizzazione ad Aprilia della giornata a ricordo degli aspri combattimenti della seconda guerra mondiale denominata “28 Maggio 1944: la Battaglia di Aprilia” in memoria dei Caduti. Aprilia città martire per la liberazione di Roma avvenuta l’8 giugno 1944.
A quel periodo tragico della storia il Comune di Aprilia ha dedicato una mostra permanente inaugurata nell’aprile 2013 presso l’auditorium dell’ I.I.S. “C e N. Rosselli”. Dal 2015 il locale è divenuto di competenza del Liceo “A. Meucci” che ne ha richiesto la rimozione per decisione del Consiglio d’Istituto. Nello stesso comprensorio studentesco nel febbraio 2014 era stato inaugurato il Memoriale dedicato ad Eric Fletcher Waters ed ai Caduti senza sepoltura del 1944; promotori dell’iniziativa l’associazione “Un ricordo per la pace” ed il veterano britannico Harry Shindler.
Interviene Elisa Bonacini, presidente di “Un ricordo per la pace” curatrice della mostra omonima nonché erede della prestigiosa collezione di reperti militari esposti, materiali ereditati dal fratello Ostilio scomparso nel 1999 ed affidati a titolo perenne e gratuito alla Città di Aprilia per finalità museali. Nel 2012 fu la promotrice della giornata del ricordo della Battaglia di Aprilia.



“Nella ricorrenza del 28 maggio – riferisce la Bonacini- è più grande in me l’amarezza nel vedere la mostra in quelle condizioni di abbandono; oscurati e transennati reperti di inestimabile valore storico e simbolico: il sacrificio di milioni di uomini provenienti da tutto il mondo morti a migliaia nel nostro territorio nel 1944. Nelle uniformi in mostra l’ “anima” di chi le ha indossate ed il cuore di chi le ha conservate nel ricordo dei propri cari. Nel 2013 arrivò per il “Museo di Aprilia” un pacco da Londra con i cimeli di guerra di George Albert W. Ford del Royal Army Service Corps. Anche Harry Shindler aveva donato le sue mostrine di guerra e alcune medaglie di famiglia. Loro che hanno combattuto ad Aprilia avevano creduto nel nostro progetto di pace. Non deludiamoli. Non dimentichiamo chi ha combattuto per la nostra libertà. Che le Istituzioni intervengano al più presto per sbloccare la situazione. La mostra merita rispetto e valorizzazione. Nell’attesa del promesso trasferimento nel centro di Aprilia il Comune prenda accordi con il Liceo per consentire le visite della cittadinanza e delle scolaresche.”


venerdì 3 maggio 2019

Mostra per ricordare la battaglia di Aprilia del 28 maggio 1944



 A cura della Associazione " Un ricordo per la Pace" Presidente Elisa Bonacini


Sull'onda dei ricordi.


Una lettera da Corvino

  
Egr. dr. Coltrinari,
            conoscendo la Sua passione ed interessi per le vicende militari, ritenendo di farLe cosa grata, Le accludo copia del ruolino ricostituito del mio 1° plotone della 3^ compagnia del Battaglione Alpini “Piemonte”, con delle precisazioni a conferma di quanto Lei già conosce, provenienti da chi le ha realmente vissute.
            Come Lei sa il plotone ha partecipato alla conquista di Monte Marrone sul lato destro la notte del 31 marzo 1944, e come risulta dagli atti ufficiali, compresi quelli del Generale Utili, l’intervento degli uomini della 3^ compagnia (trattasi del 1° plotone) fu determinante nel respingere l’attacco tedesco nella notte di Pasqua del 9-10 aprile 1944.
            A fine di maggio la terza compagnia, passata dal Capitano Campanella, infortunatosi in una ricognizione, al Capitano Barbieri, con in testa il 1° plotone conquistò Colle dell’Altare ed il giorno successivo attraverso il Balzo della Cicogna scese alla Madonna del Canneto, ove fu uno scontro con i tedeschi in ritirata per proseguire il giorno dopo sul sentiero che portava ad Opi (fui decorato di Medaglia di Bronzo sul campo).
            Ma ormai la strada per Roma era aperta. Per cui il Battaglione Alpini “Piemonte” tornò alla base di Monte Marrone per essere trasferito con tutto il C.I.L. su settore Adriatico alle dipendenze dell’8^ Armata inglese, per l’avanzata sul settore Adriatico, Orsogna, Guardiangrele, Torre dei Passeri, l’Aquila, Ascoli Piceno, fiume Musone, incontrando anche grosse difficoltà e resistenze. La sera del 19 luglio, sul fiume Esino la 1^ e la 2^ compagnia del Battaglione Piemonte ebbero degli scontri con i tedeschi a Case Guglielmi, mentre il mattino del 20 luglio alle ore 7, con il mio plotone ho attraversato l’Esino e sono entrato a Jesi.
            Egregio dr. Coltrinari, io, nonostante la mia giovane età, solo 22 anni, avevo già maturata una grossa esperienza nella campagna di Russia, facevo parte, sempre come comandante di plotone fucilieri, del Battaglione “Val Cismon” del 9° alpini della Divisione Julia. Ero rientrato in  Italia nel gennaio 1943, perché ferito in combattimento da pallottola di parabellum a quota 205.6 del famoso quadrivio di Seleny Yar-Deserowka (fui decorato di Medaglia di Bronzo, anche se la proposta era per Medaglia d’Argento sul campo non andata in porto per i noti eventi della ritirata).
            L?8 settembre ero nell’Alta Val d’Isonzo, precisamente a Voschia (zona slava), dopo aver raggiunto il nostro Centro di Mobilitazione di Feltre e consegnato quanto eravamo riusciti a recuperare, fui ospite a casa del Tenente medico della mia compagnia, dr. Salvatore Vergani, a Montebelluna e dopo qualche giorno di valutazione per quale decisione prendere, fui catturato il 15 settembre, ad Ancona dai tedeschi e trascorsi 15 giorni, come prigioniero nella Caserma Cialdini. Prevedendo di essere internato, riusci a liberarmi ed il 13 ottobre 1943 attraversai la linea Gustav tra Guglionesi e Montenero di Bisaccia (Termoli).
            Una volta al Sud, dal Distretto Militare di Foggia fui inviato prima a Bari al Comando Tappa n.8 e poi a Lecce al Comando Tappa n.10 per essere poi destinato a Bari presso il costituente Reparto Esplorante Alpini (forza una compagni mista tra alpini ed artiglieri alpini) comandata dal Capitano Renato Maiorca. Il Reparto fu trasferito ad Alberobello per iniziare la preparazione e successivamente a Nardò ove si erano radunati altri alpini e fu costituito un Battaglione di Alpini ed una Batteria di Artiglieria Alpina denominato priam Battaglione Alpini Taurinense, poi Battaglione Alpini Piemonte. Per vari motivi il Battaglione fu trasferito a Cisternino per completare l’addestramento.
            Il Battaglione Alpini Piemonte entrò a far parte del 1° Raggruppamento Motorizzato, che già l’8 dicembre era stato impiegato a Montelungo, per cui nei primi di marzo il Battaglione fu trasportato nella zone delle Mainarde (Colli al Volturno-Scapoli-Castelnuovo al Volturno) per poi essere  impiegato nella conquista di Monte Marrone.
            Del periodo 5 anni, trascorsi con l divisa grigio-verde, sono soddisfatto, ho sempre fatto al meglio il mio dovere e ne rimango grato, perché partito volontario a 18 anni, come un bambino, sono fortunato, perché ho riportato a casa il mio telaio, con tanta esperienza e maturità, capace di affrontare le gioie ed i dolori che la vita ci offre.
            Mi scusi per la lunga chiacchierata e per il tempo che le ho rubato e cordialmente La saluto.
Comm. Giovanni Corvino
Via Marchianò n°16 71121 Foggia Tel. 0881-636341 – 32897770368