Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

Master di 1° Livello  in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960
Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944
Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

Cerca nel blog

mercoledì 30 gennaio 2013

E' uscito il n. 3/2012 della Rivista "Il Secondo Risorgimento d'Italia"



SOMMARIO
Anno XXII, III, 2012, n. 38,
(www.secondorisorgimento.it)

EDITORIALE
Che fare, affinchè la Memoria della Guerra di Liberazione sia mantenuta?   

Consiglio Nazionale. Chianciano 14-15 aprile 2012
Verbale. Elenco degli Eletti

Alessandro Cortese de Bosis, Presidente facente funzione

Porta San Paolo, 8 settembre 2012
Alessandro Cortese de Bosis, Discorso commemorativo

SAGGI E STUDI
(www.secondorisorgimento.blogspot.com)
Federico de Renzi, La 162a Divisione di Fanteria “Turkoman” in Italia (1943-1945) 
FONTI, TESTI E DOCUMENTI
(Biblioteca R. Radoni. www. Fondocoltrinari.blogspot.com  - )
Redazionale, Reale Questura di Ancona. Decennale Marcia su Roma

NOTE E DISCUSSIONI
Errico de Gaetano, Licio Salvagno. Un eroe della Guerra di Liberazione

CULTURA
(www.57sessione.blogspot.com)
Federico Levy , Il ruolo della comunicazione nel confronto strategico asimmetrico:
                         il caso al-Qā‘idah

MISCELLANEA
Giovanni Cecini, Il Polo Nord 1928-1997: da Nobile a Camporini,
Osvaldo Biribicchi, Nous sommes dans un cul-de-sac”. Storia di Lucia Ottobrini
Luigi Marsibilio, La  Campagna di Tunisia. (1942-1943). Saggio di Pierivo Facchini

CONVEGNI
Redazionale. Secondo Risorgimento e la Questione Meridionale
                      12  Febbraio 2011. Costa Brada Luxury Resort à Gallipoli, Lecce

           CRONACHE
(www.secondorisorgimento.it)
Redazionale. Un Ricordo. Marina ci ha lasciato A margine della presentazione del volume  
       “Sono entrati a Roma”. Teatro Comunale. Porto San Giorgio, 13 maggio 2011.
Redazionale. Mediterraneo.Dallo scontro di civiltà al dialogo tra culture
Osvaldo Biribicchi. Spoleto nella Nuova Italia. Presentato il volume che compendia le iniziative per
          il 150° anniversario.

STORIA IN LABORATORIO
Progetto “Storia in Laboratorio”
Laura Specialistica. Contributi
Eva Saeva, Nel cuore del Caucaso (Ева Саева В сърцето на Кавказ)

VITA ASSOCIATIVA
Vita Associativa
Sezione di Avellino, Sezione di  Firenze, Sezione di Milano, Sezione di Terni

RECENSIONI
(rinviate al prossimo numero per mancanza di spazio)
A  cura di Alberto Marenga


In Copertina:.Chianciano. Consiglio Nazionale
IV di Copertina: Roma, Porta San Paolo, 8 settembre 2012 


venerdì 25 gennaio 2013

Giornata della Memoria. Questionario

Liceo Colomba Antonietti. 
 Questionario per le Prime e Seconde Classi


E' stato somministrato ai ragazzi ed alle ragazze il seguente questionario, come attività preparatoria alla "Giornata della Memoria" che verrà commemorata Martedi 29 Gennaio 2013.
Le Domane sono le seguenti:

1.Sai perchè è stata istituita la Giornata della memoria?
2.Quali attività hai svolto in passato?
3.Ti piacerebbe partecipare a qualche attività sul tema oppure no?
4. Hai qualche esperienza particolare da raccontare?

In contemporanea al questionario è stato illustrato il volume di Sholmo Venezia, Sonderkommando Auschwitz. La Verità sulle camere a gas. Una testimonianza Unica., Roma, 2011.

Sholmo Venezia, che negli anni passati era stato protagonista presso la Scuola di una Giornata della memoria, nato nel 1922 e morto nel 2012, era un ebreo di Salonicco; arrestato con tutta la famiglia ad Atene nel 1944, deportato ad Auschewitz Birkenau. Sopravissuto, è diventato uno dei testimoni dell'Olocausto, è protagonista dei viaggi della Memoria organizzati dal Comune di Roma per gli studenti. Il volume è stato commentato nelle sue pagine più significative e commentato in classe.



martedì 22 gennaio 2013

Giornata della Memoria. Materiali

Liceo  "Colomba Antonietti" - Roma. Giornata della Memoria

Progetto. Storia In Laboratorio. Materiali

Alle classi superiori (3a, 4a, 5a), al fine di presentarsi all'incontro con il testimone che il 29 gennaio sarà al centro dell'incontro per ricordare l'Olocausto, la Signora Venezia, è stato distribuito il seguente materiale: Breve glossario minimodei termini dell'Olocausto; Elenco dei Siti web a cui accedere. Alle classi 1a. e 2a. è stato somministrato dai rispettivi insegnanti un questionario su cinque domande. 

Breve Glossario Minimo
Aktionen: i rastrellamenti di ebrei per le strade del ghetto per poi deportarli nei campi di concentramento e nei campi di sterminio
Auschluss: l’annessione della Austra alla germania operata da Hitler nel marzo del 1938
Arbeit macht frei: letteralmente “Il lavoro rende liberi” . Iscrizione sul cancello d’ingresso di moltissimi campi di concentramento e di sterminio. La più nota è quella di Auschwitz. Parata a dimostrazione della perfidia nazista
Aussweis: Passaporto, lasciapassare. Senza, significava perdere la propria identità
Bibelforscher: Letteralmente “Studiosi della Bibbia”. Antico nome che veniva dato ai testimoni di Geova in Germania
Einsatzgruppen: Unità indipendenti mobili create alla vigilia dell’invasione della Unione Sovietica nel 1941 aventi il compito di sterminare i popoli inferiori (ebrei, gitani, rom,) ed al tre categorie ritenute inferiori o pericolose (omosessuali)  e i Commissari Politici del Partito Comunista della URSS.
Hitlerjugend. Letteralmente “Gioventù Hitleriana” .Organizzazione del Partito Nazionalsocialista Tedesco. Vi era inquadrata tutta la gioventù tedesca sotto il regime nazista.
Judenrat. (plurale Judenrate). Consiglio ebraico nei Ghetti, nominato e tollerato dai Nazisti
Notte dei Cristalli: Nome nazista ( in tedesco Kristallnacht) pe ri pogrom del 9 e 10 novembre 1938. Disordini violenti antiebraici provocati dalle SA, che si attuarono, nella ricorennza della cerimonia del colpo di stato del 9 novembre 1923 a Monaco non riuscito, che si verificò come rappresaglia dopo che un giovane ebreo tedesco assassinò a Parigi un diplomatico tedesco. Il progromsi attuò in tutta la Germania nello spazio di una sola notte.
Kapò: Deportato alla guida di un Commandos (vds) operante nei campi. Il nome ha assunto un significato quanto mai negativo per la crudeltà e l’efferatezza con cui questi deportati inferivano sui loro compagni
Kommandos: Squadre di lavoro forzato nei campi di concentramento
NSDAP: National-Sozialistiche Deutsche Arbeiter Partei, Partito NazionaSocialista dei lavoratori tedeschi
Shtadlanut: atto delle comunità ebraiche quando, prive di rappresentanza politica, scelgono un portavoce, lo shtadlan, capace di farsi sentire o negoziare con le autorità Naziste
Mischling: termine usato per definire chiunque fosse per metà ebreo.
Shtetl: quartieri ebraici nei villaggi dell’Europa del nord est
Yishuv o Yishouv: comunità ebraica che vive in Palestina

Titolo del sito “Cronologie du système concentrationnaire nazi 1933 -1945”
http://www./multimania.com/yhwh/chrono.htm

Siti istituzionali
Titolo del sito “The Rhodes Jewis Museum”
La deportazione sull’isola di Rod, con effetti sonori e preghiere in Ladino in diverse sezioni del sito
Titolo del sito “Memorial Museums for the victims of national socialism in Germany
Tutti i luoghi tedeschi di memoria accessibili attraverso una mappa
Titolo del sito “The Simon Wiesenthal Center”
Tutte le risorse del Centro Simon Wiesenthal
Titolo del sito “US Holocaust Memorial Museum”
Il Waschington Memorial Museum. Contiene 50.000 fotografie
Titolo del sito “Yad Vashem, the Holocaust Martyrs and Herpes Authority”
http://www.yad-vaschem.org.il/
Lo Yad Vashem Memorial in Israele. Le ricerche si effettuano “ciccando” sui nomi delle vittime dell’Olocausto, in inglese
Titolo del sito “CDJC”
http://perso.wanadoo.fr/memorial-cdjc
Sito del Centre de docuetation juive contemporaine di Parigi
Titolo del sito “La maison d’Izieu”
Sito della Maison d’enfants di Izieu In francese e in inglese
Titolo del sito “Drancy   ”
http://www.chez.com/campdrancy/
Sito del Museo storico dei campi di transito francesi
Titolo del sito “Holocaust memorial Center”
http://www.Holocasustcenter.com/index.htlm
Il Detrioit Memorial
Titolo del sito “The Ameerican Firends of the Ghetto Fighter’s House”
http://www.firendsofh.or
Gli amici americani della casa del Combattente del Ghetto di Varsavia. Schizzi dei combattimenti della rivolta di Varsavia
Titolo del sito “The Nechelem Museum of Deportation and Resistence ”
http://www.cicb.be/shoa/
Sito belga in lingua inglese
Titolo del sito “Museum of Tollerance, Los Angeles”
http://www.wiesenthal.com/mot
Con un sito educativo. In Inglese
Titolo del sito “Frances &Jacob Collection of Holocaust Materials   ”
http://www.holycross.edu/department/library/Website/hiatt/kholbib.htm
Fotografie impressionanti della liberazione di Bucenwald. Vasta biblioteca internazionale. Sito che eleva a “santa” Edith Stein, la cui canonizzazione è stata molto controversa
Titolo del sito “Missin identity”
http://www.jewishgen.org/missin-identity
Sito per coloro che cercano informazioni sui parenti scomparsi nella Shoah. In Inglese
Titolo del sito “Literature of the Holocaust”
In Inglese. Disponibili numerosi Links
Titolo del sito “Cronologie du système concentrationnaire nazi 1933 -1945”
http://www./multimania.com/yhwh/chrono.htm


 Gli Insegnanti hanno ricevuto come indicazione a carattere generale materiale vario, ed inoltre, il testo a cura di Walter Laquer, edizione italiana a cura di Alberto Cavaglion, Dizionario dell'Olocausto, Torino, Einaudi2001pag. 879
(continua)





domenica 20 gennaio 2013

Giornata della Memoria. Progetto Storia in Laboratorio.

La Sezione Studenti e Cultori della materia della ANC (www.studentiecultoriblogspot.com), ancorchè in fase di costituzione, nel quadro del Progetto Storia in Laboratorio (www.storiainlaboratorio.blogspot.com) ha anche quest'anno dato la sua disponibilità a quelle scuole interessate alla prblematica, secondo le indicazioni del prof. Carmelo Testa, excombattente del gruppo di Combattimento "Friuli" e responsabile per la Scuola della Associazione Combattenti della Guerra di Liberazione. L'invito è stato accolto da varie scuole. In particolare,anche per il 2013, dal Liceo "Colomba Antonietti", scuola capofila del progetto Scuola in Laboratorio dal 2005.
Come noto, il Progetto Storia in Laboratorio supera la mera commemorazione e sopratutto la lezione frontale, avendo constatato che ai ragazzi in età scolare, in particolare quelli da 13 a 18 anni, sono refrattari ad ogni sorta di "predica" tenuta in determinate circostanze. Inoltre il carattere di "cerimonia" appesantisce ulteriormente il linguaggio, con il risultato di conseguire risultati opposti a quelli sperati.
La parola "memoricidio" spesso usata trova la sua appplicazione proprio in queste caratteristiche che spesso sfociano anche nella autoreferenzialità se non addirittura nascondono arcani, ed anche palesi, progetti che che spesso non hanno nulla a che fare con l'argomento in oggetto.
 Il Progetto Storia in Laboratorio pone al centro il ragazzo/ lo studente che deve essere il protagonista della giornata, e si deve prima durante e dopo sentire artefice dell'evento. Sostenuto dai propri professori, che hanno accettato di inserire nel proprio programma didattico i temi della Giornata della Memoria, e che hanno ricevuto e ricevono ogni sostegno dalla Sezione Studenti e Cultori della Memoria della ANC, il ragazzo/studente viene invitato a partecipare in prima persona, non rimanere semplice spettatore. Coinvolto nei preparativi dell'evento, protagonista della Giornata, il ragazzo/studente sarà chiamato, se vuole, a stendere una nota delle sue impressioni e delle sue osservazioni, Raccolte per fascia di età queste note e queste osservazioni, che non ricevono alcun correttivo ne da parte del Professore ne tantomeno dalla Reazione, vengono pubblicate sulla Rivista "Il Secondo Risorgimento d'Italia (www.secondorisorgimento.it). Dal 2005 questa attività ed in essere e la Rivista ha puntualmente pubblicato gli scritti dei ragazzi. Nella foto i ragazzi della "Colomba Antonietti" anno scolastico 2005-2006, i primi che hanno partecipato al Progetto e vissuto la giornata della Memoria il 27 dicembre 2006. Da quell'anno nella scuola i ragazzi ogni anno partecipano all'evento ed ogni anno, via via che crescono hanno un approfondimento della tematica. Alcuni ancora sono in contatto con noi. 
Color che hanno abbracciato il progetto ed ogni anno lo attuano sono: la Professoressa Daniela Bravi, coordinatrice, e la prof. Maria Teresa Laudenzi, coadiuvate da altre loro colleghe e colleghi, con la supervisione della Preside.
 Anche per il 2013 la Giornata della Memoria avrà il suo sviluppo. Saranno coinvolti come ogni anno, nei vari segmenti del programma, oltre 800 ragazzi, che hanno la possibilità di conoscere il significato e la storia di questa Giornata. Con la collaborazione di vari componenti la Sezione Studenti e Cultori della Materia, questo evento è a costo zero, nel solco della convinzione della predetta Sezione che l'Associazione Combattenti della Guerra di Liberazione deve organizzare attività a vasto raggio, le più efficaci e incisive, senza alcuna spesa.
Il programma e le altre attività verranno esplicate nei prossimi post. Questo post è anche indirizzato a quelle scuole che si avvicinano adesso al progetto Storia e Laboratorio ed alla Associazione Combattenti della Guerra di Liberazione, presieduta dal Gen. Sen. Luigi Poli. Per ogni altra informazione di carattere generale, la Rivista " Il Secondo Risorgimento d'Italia" è disponibile nella sua interessa sul citato sito "www.secondorisorgimento.it". all'indirizzo www.secondorisorgimento.it/entra/homepage/sezione rivista/indici, in cui si possono vedere e consultare tutti i contributi della Giornata della Memoria nella rubrica "Storia in Laboratorio".
(continua)

mercoledì 16 gennaio 2013

Poesie di Combattenti della Guerra di Liberazione



GIORNI  DI  GUERRA
di
Alfredo Poggiali


Quanti ricordi hanno gli anziani
Siccome sono anziano
ne voglio raccontare scrivendolo
uno dei tanti.

Oggi leggere è faticoso
il mondo dell’immagine oscura tutto
io non temo l’oscuramento
scrivo per tenere sveglia

la mia anziana memoria
quando la sollecito risponde
non essendo uno scrittore
e tantomeno neppure poeta

insudicio fogli su fogli
faccio una dura fatica
perché  voglio raccontare
senza aggiungere ne lavare

l’episodio che racconto bene o male
oggi può sembrare un avventura
ma in quegli anni
era in gioco la tua pelle.

La mia era una pelle giovane
perderla era facile
le bombe degli aerei non erano
intelligenti come dicono oggi.

le bombe eran bombe come oggi
gli ordigni che provocano
la morte non saranno intelligenti
come chi ordina di lanciarle.

il 25 settembre 1943
il primo bombardamento di Firenze
provocò morti e macerie
fu la mia prima esperienza.

L’odore acre della polvere
 ti rimane in gola e nel naso
il rombo dei motori degli aerei
ti rendeva quasi sordo.

La tragedia di chi rimaneva vivo
In un interrato sotto le macerie
Corpi dilaniati lanciati
In aria come fuscelli

In nessun luogo eri sicuro
Gli aerei non potevano riportar
Le bombe alla base di partenza
Allora giù tanto è territorio nemico.

La mattina dell’8 febbraio 1944
Una squadriglia di bombardieri
Alleati in formazione stretta
L’aereo di coda apre il portellone

Il pilota avrà pensato è territorio nemico
 e giù  quello che era rimasto
Uno di questi ordigni
Falciò un gruppo di bambini

Ospiti del Collegino di Sesto Fiorentino
Il bombardiere non riportò bombe
Ma le bombe avean fatto una strage
Di innocenti bambini

Il pilota il Dio lo perdoni 
Ma non perdoni chi procurò questa
Schifosa guerra
Allora dico a voi cari  giovani

Lottate contro la cultura della guerra
Perché esser pacifisti non basta
Perché le bombe cadono ancora
Allora vi racconto.
Non temo per il contenuto
sono spronato ad  insudiciar fogli
da una gentile signora
insegnante liceale.

che mi dice : Poggiali non disperda
i suoi ricordi
perché i ragazzi  sono interessati
io le ho dato ascolto.

Si è  aggiunto un altro
amico dei ragazzi il regista Marco
Colangelo mi ha obbligato di
andare avanti.

Sia chiaro l’Alfredo fa il che può
non si monta la testa
faccio sempre del mio meglio
mi consolo perché non aspetto il voto.

Dopo questo penoso e lagnoso
preambolo passo il testimone
ai giovani, quegli che gli fumano
gli attributi.

Era l’anno 1944 siccome io sono
ragazzo del 43 ci vuol poco
a capire che età avevo
 in quel triste anno

l’Italia tutti i giorni era bombardata
eran formazioni di aerei alleati
tentavano di colpire punti vitali
quando le centravano eran rovine.

Se centro non veniva fatto
rovinato era il dintorno se la ferrovia era colpita
i genieri tedeschi ci sapean fare
In poco tempo un binario era efficiente

e i convogli potevano di nuovo transitare
era una lotta fra forti
detto fatto dopo poco giù altre bombe
per colpir di nuovo

tutta la valle dell’Arno
dal Falterona al mare
la ferrovia da Arezzo a Pisa
era obbiettivo prestabilito

i paesi del Valdarno superiore
eran quasi tutti  semi distrutti
quello di Incisa in particolare
era il più colpito.

il motivo era il ponte che
attraversava l’Arno incuneato
fra due colline e difficile
era per gli aerei colpirlo.

per gli alleati era un obbiettivo
troppo importante ed andava distrutto
allora giù bombe a non finire
quasi mai il ponte era colpito.

i piloti dei bombardieri potean volare
con tutta calma tanto  non erano
contrastati né da aerei da caccia
e neppure contraerea

i comandanti lo sapevano e facevano
grandi evoluzioni per  trovar la
linea giusta nonostante le bombe
le finivano in Arno o sul paese.

Il circondario era tutto distrutto
ogni giorno dovean rifar la strada
camionabile di grande traffico
militare di rifornimento.

Quel ponte per gli alleati era
stregato era lì duro piantato
sulle arcate duro come un piolo
come disse il Giusti a suo tempo

in quel periodo  avevo circa
diciott’anni ero abbastanza forte
avevo uno zio fratello di mia madre
che la paura no la conosceva

io a lui ero legato  mi trasmettea
fiducia e sicurezza
per tutti era il Mimmi era forte
come un querciolo

fu bersagliere nella grande guerra
in battaglia sull’altopiano della
Bainsizza si meritò l’argento
ma poi fu fatto prigioniero

riuscì ad evadere e alla guerra tornare
fu nel diciannove lui raccontava
che un capitano bersagliere gli fece
sapere che avea bisogno di gente

quando gli disse come te scattò
sugli attenti, e disse comandi signor
Capitano e lui gli rispose si parte
il Vate vuol conquistare Fiume.

Mimmi disse al Capitano con lei
vengo anche alla fine del mondo
infatti d’Annunzio il Capitano e il
Mimmi a Fiume arrivarono

Ne andava fiero era stato con il
Comandante
rifiutava l’etichetta di Legionario
e ardito d’Italia

il Federale del rione non gradiva
che un Legionario  rifiutasse
il riconoscimento
sapevano che lui  non era fascista

lo lasciavano in disparte
però non lo provocavano perché
sapean con chi avean da fare
era un osso duro a digerire

avea sempre fatto il camionista
e  lo fece anche in Africa Orientale
lavorò per un anno ad Addis Abeba
poi stufato tornò in Italia

lavorava con il suo camion
un Ceirano vecchia maniera
lavorava a mattina a sera
a trasportar rena e sassi

lui era del 1898 e quando nel ‘40
iniziò la guerra era ancora valido
e seguitò fare il camionista
trasportava lignite

estratta dalle miniere del Valdarno
il camion andava a metano
e avea regolare permesso per
circolare.

facea la spola andata e ritorno
non mancava il lavoro
la lignite oltre la legna
era l’unica risorsa di calore

facea sosta quando il vecchio
camion esigeva una urgente riparazione
anno dopo anno sempre in guerra
tutto scarseggiava

eravamo all’inizio dell’anno 1944
il mese non me lo ricordo
quel giorno io non lavoravo
ero lì vicino a lui

mentre preparava il camion per
partire per il Valdarno
era quasi buio e lui mi disse
icchè tu fai che vai a letto

io gli dissi un ci penso nemmeno
tanto suonerà l’allarme aereo
allora lui mi disse vien via
salta sopra si va in Valdarno

aspetta avverto in casa
nemmeno a farlo apposta
‘un suona l’allarme
mi affaccio sull’uscio di casa


e dico mamma vò con lo zio
la mia la venne in strada
rivolgendosi a lui gli disse
con le mani sui i fianchi

di te ‘un ci fò caso tu sei sempre
stato un grullo se tu voi morire mori
ma questo ragazzo lascialo fare
e lui chiamalo ragazzo

non stare in pensiero si ritorna
con un balzo ero in cabina con lui
e mi dicea sta tranquillo fai quel
che ti dirò

vedrai che ‘un succede nulla
però stai preparato a tutto
tu vedrai che anche questa volta
si ritorna indietro

l’allarme ‘un  nera cessato
lui partì ‘un ci pensava nemmeno
si era già fatto buio
e non accese i fari

sembrava un profeta infatti
alla vista di Pontassieve
due militi armati di mitra
sbucano dal buio

ci puntarono i mitra intimando
una verifica del camion
guardarono in ogni posto dicendo
son guai per chi trasporta partigiani

lui in modo di sfida gli dice
 io non gli ho trovati
fortuna volle che non sentirono
e ci diedero il via

con la coda dell’occhio vidi
che si sfilava una pistola
dalla cintura dei pantaloni
e la posa nel cruscotto

dentro di me pensai e si prencipia
proprio bene
ma non battei ciglio volevo dimostrare
che ero in grado

di affrontare il tutto
della pistola ‘un feci parola
era un buio pesto lui avea
gli occhi di gatto

guidando al buio con grande perizia
ci si avvicina  verso l’Incisa
la strada era interrotta
buche di bombe eran da ricoprire

eravamo fermi vicini al famoso ponte
lui mi disse  questo ‘un ci voleva
altri camion eran fermi
per lo più eran tedeschi

carichi di materiale per il fronte
di Cassino la linea “Gustav”
intanto albeggiava
e si era fermi in un brutto posto

a metà mattina la strada era
transitabile ma prima i camion
tedeschi e dopo noi civili
addetti al trasporto

si viaggiava a passo d’uomo
lui mi dice salta sul pianale
guarda in alto da ogni parte
se vedi aerei batti forte

dopo pochi chilometri verso Figline
vedo una formazione a volo basso
busso sulla cabina forte forte
mentre la formazione si avvicinava

lui mentre ferma mi urla
buttati di sotto e seguimi
ci buttiamo a terra stesi
in un fosso lungo la strada



lui alza lo sguardo verso l’alto
e mice questa la non sgancia
la stà riprendendo quota
e per sganciare è troppo alta

per farmi coraggio mi dice
sei stato bravo ad avvertirmi
e per avergli visti
così hai imparato come fare

aveo visto altri bombardamenti
quelli su Firenze
ma quegli non rispettavano
la quota dall’alto sganciavano

lui si alzò e mi disse stai fermo
io allontano il camion
perché vedrai ne arriva una seconda
e quella sgancia

passarono pochi minuti
infatti fu così eran bassi
un rumore assordante
vedeo le bombe cadere

una dopo l’altra dalle fusoliere
eran dirette al famoso ponte
si sentivano i boati
era un rumore di distruzione

finito il rumore il Mimmi
venne a rilevarmi nel fosso
dai svelto si riparte
altre per ora non arrivano

ritornai sul pianale
mi finivo gli occhi per guardare
sarei disonesto a dire
che non aveo paura



ne aveo tanta ma non  lo voleo dire
lui con la calma più assoluta
guidava evitando buche e macerie
quello che non facean i tedeschi

dal finestrino mi disse scendi
viene a sedere ci vorrà del tempo
prima che ritornino
stai pure tranquillo

tranquillo una sega diceo con me
San Giovanni paese era un campo
lavorato fumavano ancora le macerie
si lascia la camionabile

per la strada che porta alla miniera
 appena giunti mette il mezzo
sotto carico in attesa del turno
nostro

i camion partivano intervallati
per evitar colonna
questo lo facevano anche i mezzi
guidati dai tedeschi

perché di giorno c’era la noia
dei caccia bombardieri
quegli si sapeva  che ci sapean fare
anche con la mitraglia

la miniera agli alleati era chiaro
non gli interessava
perché mai era stata bombardata
e attiva era rimasta

quando venne il nostro turno
un uomo assai distinto nel vestire
chiama il Mimmi in disparte
e si danno la mano

parlottarono per svariato tempo
poi insieme salirono sul camion
osservando il pianale
sentii dire solo va tutto bene

i pezzi grandi di lignite
venivano accomodati per lungo
lasciando al centro un corridoio
tipo loculo

mi domandavo a che cosa servirà
intanto dopo una lunga giornata
si stava facendo scuro
e poi venne la notte

ero vicino al camion e vedo
due ombre sgaiattolare erano
due giovani che senza far
parola

si sdraiano sul pianale
il Mimmi e l’altro mettono
un asse di legno a protezione
i due distesi coperti di lignite

come nulla fosse il carico fu finito
i due erano scomparsi sotto il legno
capii solo allora chi potessero
essere

mette in moto e inizia il ritorno
era buio pesto  la strada bianca
a malapena si intravedeva
lui guidava tranquillo

con il chiarore delle stelle
poi mi disse son due ragazzi partigiani
che devon con urgenza cambiar
brigata

mi hanno chiesto di far questo
e non mi sentivo di dir no
uno è un comandante l’altro non
so chi sia

mi rivedo in loro quando alla sua età
ero al fronte pieno di ideali
anche loro ce l’hanno il suo ideale
lottano per la libertà

se succedesse qualcosa tu non sai
nulla fai finta di niente
guardami continuamente ti dirò io
con sguardo quello che fare

va bene dissi io e lentamente si
procedea  per rientrare  nella statale
detto fatto un posto di blocco
di fascisti della Decima MAS

mitra spianato indicano di fermare
senza far parola due girano
intorno al camion
e uno chiede i documenti di rito

gli domandano dove è diretto
il carico se abbia nulla da
dichiarare il Mimmi risponde
a  muso duro nulla di nulla

vai gli dicono non accendere i fari
se trovi mezzi tedeschi dagli la
precedenza perché loro hanno più
furia di te

a Mimmi a  presa di culo
va bene camerati sarà fatto
per me è un ordine
e gli ordini si eseguono

fra San Giovanni e Figline buio pesto
colonne di camions tedeschi
verso Arezzo perché il fronte si
stava avvicinando

dopo poco Figline altro posto di blocco
questa volta son tedeschi
segnalavano con una torcia elettrica
il tracciato da seguire

un ufficiale in stentato italiano
chiese o meglio ordina al Mimmi
di  prendere a bordo  un anziano
sergente tedesco

a Pontassieve era diretto
sale in cabina io gli faccio posto
fra le gambe tiene un fucile
poi si toglie l’elmetto

si prosegue verso Incisa
inizia il bello
era passata da poco la mezzanotte
in cabina nessuno parlava

il silenzio fu rotto dalla voce
del Mimmi che disse vai ci siamo
infatti una miriade di palloncini
luminosi solcavano il cielo

li lanciavano gli aerei prima
di bombardare illuminavano la zona
e poi giù botte da orbi
il Mimmi ferma il camion

accosta a un muraglione
urlando dai seguimi io lo seguo
alla luce dei bengala
si scavalca un fosso

arrancando su una ripida scarpata
i lampioncini erano sempre di più
i primi scoppi delle bombe
e si vedevano le fiammate

chiarore su chiarore il bombardamento
durò svariati minuti
si vedano gli incendi provocati
dalle bombe

sempre a pancia in terra
si lascia passare svariato tempo
io aspettavo la voce del Mimmi
per uscire allo scoperto

quando si alza mi alzo anch’io
ci si incammina verso il camion
che non avea subito danni
lui batte e i ragazzi rispondono

uno dice l’è andata bene siam vivi
fortuna non essere saltati in aria
si sale in cabina per ripartire
in mezzo c’è il fucile tedesco

di lui nessuna traccia anche lui
era fuggito chissà dove era finito
forse sarà stato anche colpito
si riparte senza traccia del tedesco

a complicar le cose c’era il fucile
levalo mi dice buttalo sulla lignite
si transita con grande difficoltà  
il camion arranca

le balestre cigolano per lo sforzo
con un po’ di fortuna
si supera il paese dell’Incisa
macerie buche e polvere

il ponte è sempre lì pochi i danni
si inizia la salita del Castello
non appena finita ci si ferma
per dar riposo al vecchio motore

il Mimmi riordina le idee sul da farsi
e mi dice speriamo che  qualche caccia
un gli venga l’idea di darci buongiorno
sarebbe un brutto affare

si riparte con lenta andatura
era un continuo incrociar
convogli di tedeschi
con materiali per i binari

all’alba  si intravede Pontassieve
anche quel paesone era stato colpito
mi guarda  e mi dice se si passa
c’è l’abbiamo quasi fatta

non con poche difficoltà
si attraversa tutto il paese
anche qui buche e macerie
fili elettrici che fiammeggiavano

nulla fermava il vecchio Ceirano
lui e il Mimmi avevano un cuore unico
si conoscevano avean alle spalle
tante avventure vissute assieme

lui con il suo camion ci parlava
lo rispettava gli diceva
vecchio mio non mollare
io ho bisogno di te e  tu di me

si punta verso le Sieci noto
che rallenta gira verso il Mulino
del Piano fatti pochi chilometri
si entra in una viottola

che porta alla casa di un contadino
giunti sull’aia gira e ferma
dietro un grande pagliaio
scende e subito arriva gente

son quattro ragazzi armati
di  moschetto a fazzoletto
introno al collo
lui non fa parola

gli indica dove sono gli altri
iniziano subito a scaricar lignite
per tirar fuori i due
che da tanto erano sepolti

esce prima uno e poi l’altro
non sembrano affaticati
anzi si spolverano e chiedon
subito da bere

non appena scesi gli stessi
riordinano il carico
parlan fra loro indicando un monte
forse sarà il .loro alloggio

il Mimmi era in cucina con la massaia
mordeva con avidità
una fetta di bianco pane nell’altra mano
un bicchiere di vino

io era ancora tutto un monte
pensavo all’accaduto lui un ci
pensava nemmeno pareva che si
tornasse da una gita di piacere

i quattro più i due  si mettono
in cammino
lui sulla soglia dell’uscio
gli urla

ragazzi c’è anche un fucile
prendetelo perché vi farà comodo
era il fucile del tedesco
che era sparito senza traccia

il mauser senza colpo ferire
passava dal tedesco ai partigiani
per merito del Mimmi bersagliere
senza paura

bene o male ho tentato di raccontare
la mia prima esperienza di guerra
poi ne vennero altre
aveo imparato a non aver paura

diventai uomo un uomo vero
che aveva capito gli orrori
della guerra e fin da allora
son contro la cultura della guerra.