IL B-25 MITCHELL
DI SANTA
PALOMBA
19 LUGLIO 1943
Quel giorno, le forze aeree alleate inviarono in missione
sulla capitale 691 velivoli fra bombardieri e caccia di scorta:
150 B-17, 124 B-24, 144 B-25, 105 B-26 e 168 P-38
decollarono dalle basi libiche e
tunisine.
Appartenevano ai
Bomb Groups 2nd, 97th, 99th, 301st,
98th, 376th, 44th, 93rd, 389th
(bombardieri pesanti), 310th, 321st, 17th, 319th,
320th (bombardieri medi) e dei Fighter Groups 1st, 14th,
82nd.
Fra le 11:03 e le 14:00, vennero attaccati gli scali
ferroviari di San Lorenzo, del Littorio, gli aeroporti di Ciampino.
Come sappiamo, furono
colpite duramente aree residenziali dei quartieri Tiburtino, San Giovanni, San
Lorenzo; molti edifici storici di immenso valore artistico vennero demoliti e
furono provocate oltre 700 vittime civili e 1600 feriti.
La reazione della Regia Aeronautica e della Luftwaffe fu
scoordinata e la guida caccia da terra, colta di sorpresa e soverchiata dalle
gigantesche formazioni aeree alleate, non riuscì ad organizzare una difesa
aerea efficace.
Da Ciampino Sud, Cerveteri, Palidoro, Capodichino,
Littoria si alzarono in volo Re 2001, MC
202, MC 205, D. 520 appartenenti a vari reparti che impegnano le formazioni di
bombardieri e caccia nemici, rivendicando in tutto sette vittorie aeree ( 4
B-17, 1 B-25, 2 P-38) al prezzo di 1 Re
2001 e di 3 MC 202.
Gli aviatori italiani abbattuti quel giorno furono il ten.
Pil. Bruno Serotini su Re 2001, 303a Sqadriglia/ 167° Gruppo Autonomo
C.T., ed il ten. Luigi Scarrone, 3° Stormo
C.T.
Il cap. pil. Edmondo
Massi, 303a Sqadriglia, rimase ucciso quando il suo “Folgore” si scontrò con un
velivolo tedesco parcheggiato sulla pista di Ciampino mentre tentava un secondo
decollo, dopo aver fatto rifornimento di carburante e munizioni; il cap. pil.
Vincenzo Sant'Andrea atterrò in emergenza a Ciampino con il suo MC 202
danneggiato ed ebbe il tempo di nascondersi in una buca prima che il suo aereo
venisse demolito dall'esplosione di una bomba.
Al ten. Pil. Bruno Serotini venne attribuito l'abbattimento
di un B-25 che si schiantò al suolo nei pressi di un ponticello a breve
distanza da Santa Palomba.
Il suo Re 2001 si fracassò al suolo nei dintorni di Marino.
L'ULTIMO VOLO DEL
B-25C s/n 41-13211
Consultando il MACR
248 ed attingendo al Mission Report del 321st Bomb Group,
ricostruiamo la missione del reparto su Ciampino e gli ultimi istanti del B-25
s/n 41-13211.
72 B-25 Mitchell decollarono entro le 10:20 dalla pista di
Souk el Arba e alle 13:03, da quote comprese fra 8500 e 10500 piedi,
sganciarono 428 bombe da 500 libbre GP sul complesso aeroportuale di Ciampino
Nord e Sud.
Le bombe colpirono l'area del bersaglio a partire dal
tracciato ferroviario a Sud-Ovest e colpi a segno vennero osservati su edifici
di servizio, hangar, piazzole di decentramento, raccordi.
Tre velivoli vennero danneggiati.
10/12
Caccia nemici, identificati per Me 109, MC 202 e Re 2001, effettuarono due
passaggi sulla formazione mentre lasciava l'area del bersaglio, uno frontale ed
uno alle spalle.
Un Re 2001 venne abbattuto dai P-38 della scorta e 2 aerei
nemici furono visti collidere in volo.
La reazione contraerei fu efficace, pesante e precisa
su Ciampino e su Pratica di Mare:
Un B-25 del 445th BS fu abbattuto e diversi altri
Mitchell vennero danneggiati e rientrarono alla base con feriti e morti a
bordo.
L'equipaggio del bimotore abbattuto era così composto:
Pilot: 2nd Lt. McLaughlin, Guy J. jr.
Co-pilot: 2nd Lt. Neck, John S.
Bombardier: S/Sgt. Springer, Richard L.
Engineer: S/Sgt. Conners, Howard J.
Radio-operator: T/Sgt. Gregory, John N.
Gunner: S/Sgt. Binkowski, Stephen J.
Il velivolo fu visto precipitare 5 miglia a SO di
Ciampino, fra l'obiettivo e la costa.
Il S/Sgt.Littleton, Willie W., mitragliere a bordo di un
altro B-25 (il s/n 41-13211 volava in posizione # 3 nel primo box della
formazione, Littleton in posizione #2
nel secondo box), vide “il motore destro
esplodere e la semiala destra staccarsi”.
A quel punto l'aereo “rollò, si capovolse e cominciò a
precipitare verso terra; lo seguii con lo sguardo fino a quando si schiantò in
una forra.
Notai un paracadute semiaperto, probabilmente scaraventato
fuori dal relitto dall'esplosione”.
Il S/Sgt. Nillo R. Arvo, mitragliere dorsale a bordo del
B-25 che volava di fianco al s/n 41-13211, vide “il motore destro esplodere e
l'aereo capovolgersi e puntare verso terra; il motore si staccò di netto e la
semiala, tranciata dall'esplosione, mancò di un soffio la mia torretta.
Notai anche il canotto di salvataggio flottare a mezz'aria.
Non seguii l'aereo nella caduta a causa di due due MC
202 che effettuarono un passaggio sulla
nostra formazione.
Vidi però una colonna di fumo nerastro alzarsi dal punto in
cui il B-25 si era schiantato al suolo”.
Tutti gli aviatori a
bordo del B-25 s/n 41-13211 rimasero uccisi.
Il Mitchell, come detto si schiantò al suolo nei pressi di
Santa Palomba, “vicino ad un ponticello”.
Nel suo recente “Italy primary target” (IBN Aviolibri,
Roma), Nicola Malizia attribuisce l'abbattimento del Mitchell al ten. Pil.
Bruno Serotini mentre la documentazione ufficiale statunitense sostiene che il
B-25 fu centrato da un preciso colpo di artiglierie contraerei.
LA RICERCA:
Mr. Pat Scannon, ricercatore statunitense, è stato
recentemente contattato da alcuni famigliari di uno degli aviatori periti nella
caduta del bombardiere e si è rivolto al gruppo Air Crash Po con l'obiettivo di
individuare esattamente dove il B-25 si schiantò al suolo.
In allegato, la cartina indicante il punto approssimato di
caduta del velivolo, tratta dal MACR 248.
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