Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

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lunedì 26 agosto 2019

Battaglia di San Pietro Infine 7-21 dicembre 1943 4 Le forze in campo


  Le forze tedesche


Nel dicembre del 1943 il lato destro del fronte tedesco sulla Winter Line era tenuto dal XIV Corpo corazzato al comando di von Senger und Etterlin. La Germania schierava sulla “Linea d’inverno” soprattutto divisioni di fanteria e di granatieri corazzati, e solo in un secondo tempo, sulla retrostante “Linea Gustav”, sarebbero state impiegate anche altre specialità come i paracadutisti e le truppe alpine.
Al XIV corpo, il cui comando era stato assunto da von Senger l’8 ottobre 1943, erano aggregate le seguenti grandi unità:
-          94ª divisione di fanteria, con una forza combattente di 7.430 uomini, al comando del generale Pfeiffer. Schierata all’estrema destra partendo dal Tirreno, doveva anche difendere la costa dalla foce del fiume Garigliano fino a Terracina;
-          sul lato sinistro di questa unità era schierata la 15ª divisione granatieri corazzati, che si era già battuto in Sicilia e Salerno, ed era comandato dal generale Eberhard Rodt. Questa divisione aveva all’epoca 6.600 uomini. La 15ª era stata formata nel maggio del 1943 con i rincalzi, i malati  e i feriti evacuati dal fronte tunisino prima della resa finale;
-          al centro dello schieramento tedesco era dispiegata la 3ª divisione granatieri corazzati del generale prussiano Fritz-Hubert Gräser. Era un’unità inaffidabile, che già nella ritirata da Salerno aveva perso molti uomini, arresisi con troppa facilità al nemico. Molti dei militari erano di origine polacca, e avevano il morale a terra sia perché discriminati rispetto ai tedeschi di madrelingua, sia perché temevano, dato l’andamento sfavorevole del conflitto, le conseguenze per le loro famiglie di una sconfitta della Germania;
-          la 305ª divisione di fanteria copriva l’estrema sinistra del XIV corpo corazzato con una forza di combattimento di 6.700 uomini ed era composta di elementi del Baden e del Württemberg, apprezzati sulla base dell’esperienza fatta dalla Prima guerra mondiale. Il comandante, il generale Haug, era considerato da von Senger coscienzioso e molto attento a scegliere i comandanti di reggimento e battaglione tra gli uomini con maggior esperienza di combattimento. Unico punto di debolezza, come per tutte le divisioni di fanteria tedesche, era la scarsa mobilità per i pochi mezzi di locomozione meccanici a disposizione, sostituiti da animali da soma e da tiro, sia per le salmerie sia per il traino delle artiglierie.
Durante la battaglia per la Winter Line, tra la 3ª divisione granatieri corazzati e la 305ª di fanteria, fu inserita la 26ª divisione corazzata, un’unità di livello superiore impiegata sul fronte di Salerno e in azioni di retroguardia in Calabria dopo lo sbarco inglese del 3 settembre 1943. Era strutturata su due reggimenti di granatieri corazzati, il 9° e il 67°, e un reggimento carri, il 26°. Completavano gli organici della grande unità il 93° reggimento artiglieria corazzato, il 26° gruppo esplorante, il 304° gruppo flak (contraerea), un battaglione pionieri, due compagnie di sanità.
Nel corso degli scontri, la 3ª granatieri corazzati fu poi sostituita dall’ottima 29ª granatieri corazzati del generale Walter Fries. Questa, con una forza di combattimento all’epoca di 7.460 uomini, era una delle migliori divisioni tedesche nel teatro mediterraneo e si era battuta con efficacia in Sicilia e a Salerno. La 29ª sarà l’unità più coinvolta da parte tedesca nella battaglia di San Pietro Infine. La divisione era composta da due reggimenti granatieri corazzati, il 15° e il 71°, e uno d’artiglieria, il 29°. I primi due erano composti da tre battaglioni ciascuno, più una compagnia comando e una batteria di pezzi d’accompagnamento da 105mm. Il primo battaglione di ciascun reggimento era composto da tre compagnie di mezzi blindati trasporto truppa e da una compagnia di armi pesanti per l’accompagnamento. Gli altri due erano composti da tre compagnie ciascuno di granatieri corazzati, più una compagnia di armi 

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