Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

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martedì 20 agosto 2019

Battaglia di San Pietro Infine 7-21 dicembre 1943 5 le forze in campo


  Le forze statunitensi



Le forze germaniche, che presidiavano la Winter Line, avevano di fronte la 5^ armata americana del generale Mark W. Clark.  La 5^ armata era formata da tre corpi: il X britannico, comandato dal generale Richard McCreery, uomo di elevate capacità professionali. Da lui dipendevano la 46ª  e la 56ª divisione di fanteria, che erano schierate sulla sinistra dell’armata, dal mare al monte Camino. Alla destra del X corpo, dove la statale n. 6 Casilina descrive un doppio tornante per infilarsi nel varco di Mignano, cominciava la zona di schieramento del II Corpo americano, comandato del generale Geoffrey T. Keyes, che teneva otto chilometri di fronte da monte Camino all’altura di Cannavinelle, passando per monte Lungo, con le divisioni 3ª e 36ª e il primo Raggruppamento Motorizzato italiano.
L’estrema destra era tenuta dal VI corpo del generale John P. Lucas, con le divisioni di fanteria 45ª e 34ª, che avevano competenze su 24 chilometri di fronte montagnoso, fino a Castel S. Vincenzo. La 2ª divisione marocchina, la prima grande unità del corpo di spedizione francese del generale di corpo d’armata Alphonse Juin ad arrivare in Italia, sostituì la 34ª tra il 9 e il 13 dicembre 1943. In riserva d’armata vi era la 1ª divisione corazzata statunitense.
All’epoca, la divisione di fanteria statunitense era organizzata su una struttura ternaria con tre reggimenti, ciascuno di tre battaglioni con tre compagnie di tre plotoni. Ai singoli reparti erano assegnate le armi da accompagnamento, come le mitragliatrici da 12,7 mm e i mortai da 60 mm. Ciascuna divisione era poi dotata di un reggimento di artiglieria, basato su tre battaglioni di artiglieria leggera, con 54 pezzi da 105 mm e un battaglione di artiglieria media con 12 pezzi da 155 mm. Alla divisione erano aggregati uno squadrone da ricognizione e un battaglione di genieri con materiali da ponte e da sbancamento, un battaglione medico, una compagnia di manutenzione, la compagnia trasmissione, la compagnia comando e il plotone di polizia militare, che completavano l’organico con la banda musicale.
La divisione, che comprendeva circa 14.500 effettivi, di cui solo 5.000 circa in prima linea, non aveva in dotazione i mezzi meccanici per i rifornimenti, affidati all’armata da cui dipendeva.
La divisione di fanteria inglese impegnata nella battaglia per la Winter Line, era composta da tre brigate, ognuna su tre battaglioni di fanteria, da un reggimento da ricognizione e da un battaglione mitraglieri. Completavano gli organici di prima linea della grande unità tre reggimenti campali di artiglieria, con 72 pezzi da 88 mm in carico, un reggimento controcarro con 32 pezzi da 57 mm e 16 di calibro inferiore e un reggimento di artiglieria contraerea. La forza totale era composta da 15.000 e 19.000 uomini, con circa 4.330 veicoli addetti alla logistica della divisione.
La 46ª divisione di fanteria, al comando del generale di divisione J. L. I. Hawkesworth, su tre brigate più servizi. Il comandante di corpo McCreery preferiva usarla come unità di seconda linea, a beneficio della 56ª, che considerava di gran lunga migliore.
La 3ª divisione di fanteria statunitense era comandata dal generale Lucian K. Truscott. Oltre che in Sicilia, aveva combattuto a Salerno, ed ebbe il triste privilegio di essere la più tartassata nella battaglia per la Winter Line.
La 36ª  divisione di fanteria statunitense, “T-patch”, comandata  dal generale di divisione Fred Walker, era stata costituita nel 1917 a Camp Bowie, con elementi di Guardia Nazionale dell’Oklahoma e del Texas. Costituita su un organico di tre reggimenti: il 141°, il 142° e il 143°, cui si aggiunsero tra battaglioni di artiglieria da 105 mm e uno da 155, più i reparti logistici e da ricognizione, unitamente a due battaglioni carri e uno di caccia carri. Tenuta come riserva della 5ª armata, sbarcò, il 9 settembre 1943, a Salerno, fu duramente impegnata negli scontri sul litorale di Paestum e intorno ai paesi di Albanella e Altavilla. Nel dicembre 1943 fu impegnata nei duri scontri sulla Winter Line e, in particolare, sul monte Sammucro, a San Pietro Infine, su monte Lungo e su Monte Maggiore.
Alla 36ª divisione di fanteria era aggregato il primo Raggruppamento Motorizzato italiano, al comando del generale Vincenzo Cesare Dapino, formato dal 67° reggimento di fanteria, dal 51° battaglione allievi ufficiali bersaglieri, dall’11° reggimento artiglieria, dal 5° battaglione controcarro.
La 34ª divisione statunitense, al comando del generale di divisione Charles Ryder, era, come la consorella 36ª, un’unità della Guardia Nazionale.
Anche la 45ª divisione, comandata dal generale di divisione Troy Middleton, era formata da reparti della Guardia Nazionale.

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