Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

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lunedì 16 settembre 2019

Battaglia di San Pietro infine 7 -21 dicembre 1944 Comandanti Tedeschi


Tedeschi
(a)     Maresciallo Albert Kesselring, Comandante del gruppo di armate C, poi, Comandante in capo sud-ovest, nominato da Hitler (21 novembre 1943)
Albert Kesselring[i] - Generalfeldmarschall der Luftwaffe fu Comandante in capo della Wehrmacht sul fronte meridionale. Nato nella Bassa Franconia il 20 novembre 1885, si arruolò il 1904 nel 3° Reggimento artiglieria a piedi bavarese, di stanza a Metz, con il grado di sottotenente. Nel 1907 conseguì il grado di tenente. Divenne uno specialista in rilevamenti topografici e nel rilevamento delle artiglierie nemiche. Durante la prima guerra mondiale ebbe diversi incarichi di staff presso lo stato maggiore generale.
Nel 1919 entrò a far parte della Reichswehr come Comandante del III Corpo d'armata Bavarese (Norimberga). Il 1° ottobre 1922 fu trasferito al Heeresleitung (alto comando dell'esercito) a Berlino, e nel 1930, con il grado di colonnello, ebbe il comando del 4° Reggimento artiglieria (Dresda).
Dall'ottobre 1933, divenne Verwaltungschef (direttore) della nuova Luftfahrtkommissariat (commissione dell'aviazione). Dal giugno 1936 divenne capo di stato maggiore e direttore di tutte le attività di addestramento del personale dell'aviazione. Kesselring organizzò anche le truppe contraeree e quelle delle trasmissioni. Nel giugno del 1937 con il grado di General der Flieger (generale d'aviazione) ebbe il comando della III Luftkreis (Dresda). Divenne comandante della 1ª Luftflotte (flotta aerea) nell'ottobre del 1938; nel settembre 1939 la 1ª Luftflotte fu assegnata al Gruppo d'armata nord che avrà un ruolo importante nell'invasione della Polonia.
Nel gennaio 1940 assunse il comando della 2ª Luftflotte operante sul fronte occidentale; il 19 luglio dello stesso anno fu promosso Generalfeldmarschall. Dopo la disfatta subita nella Battaglia d'Inghilterra (estate 1940), dal dicembre 1941 divenne comandante in capo delle forze aeree tedesche nel Mediterraneo e in Africa settentrionale.
Dal 1943 fu designato quale comandante in capo della Wehrmacht sul fronte meridionale.
(b)    Heinrich Gottfried von Vietinghoff[ii]  - Generale, Comandante della X Armata tedesca
Considerato uno dei migliori ufficiali dell’esercito, comandante della 10ª Armata tedesca, Vietinghoff fu un colto, abile e malleabile mediatore tra le truppe e l'alto comando. Nacque a Magonza il 6 dicembre 1887 e dal 1898 divenne cadetto. Il 6 marzo 1906 all'età di sedici anni, divenne sottotenente nell'esercito prussiano e, un anno dopo, il 27 gennaio 1907 tenente nel 2° Reggimento granatieri della guardia. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale fu promosso Truppeoffizier e, nel 1915, capitano presso lo stato maggiore generale del comando dell'esercito. Nel 1919 entrò nella Reichswehr e nel 1921 divenne comandante di compagnia nel 9° Reggimento fanteria. Il 1° marzo 1926 fu promosso maggiore e assegnato allo stato maggiore della 2ª divisione di fanteria (Stettino). Nel 1929 fu trasferito al Ministero della difesa. Il 1° febbraio 1931, col grado di tenente colonnello, ebbe il comando del 1° Battaglione del 14° Reggimento fanteria.
Il 1° aprile 1933 fu promosso colonnello e dal febbraio 1934 Vietinghoff fu posto a capo della Abteilung Landsverteidigung (forza di difesa civile). Il 1° aprile 1936 fu promosso maggior generale e, due anni dopo, assunse il comando della 5ª Divisione Panzer, di nuova formazione, che guidò nella campagna di Polonia dal settembre 1939. Dal 21 ottobre 1939 divenne comandante del XIII Corpo d'armata Panzer e, in temporanea sostituzione del colonnello generale Model, comandò la 9ª Armata.
Dal 15 dicembre 1942 ebbe il comando della 15ª Armata e il 15 agosto 1943 assunse quello della 10ª Armata in S

Frido von Senger und Etterlin[iii]  - Generale, Comandante del XIV Corpo d’Armata Panzer
Generale di grande professionalità e notevole carica umana, comandante del XIV Corpo d'armata Panzer, i cui uomini ebbero il compito di difendere la Linea Gustav nel settore di Cassino, era nato a Waldshut il 4 settembre 1891. All'età di 19 anni, il 10 ottobre 1910 si arruolò come volontario nel 5°/76° Reggimento artiglieriaJohn College di Oxford. Nel 1914 era tenente della riserva, il 27 giugno 1917 passò nel servizio attivo. Alla fine della prima guerra mondiale entrò nella Reichswehr come comandante di squadrone nel 18° Reggimento cavalleria (Bad Cannstatt). Il 1° gennaio 1927 fu promosso Rittmeister (capitano di cavalleria); il 1° agosto 1936, tenente colonnello; il 10 novembre 1938 comandante del 3° Reggimento cavalleria e il 1° marzo 1939 fu promosso colonnello. Dal novembre 1939 ebbe il comando del 22° Reggimento cavalleria e dal 22 febbraio 1940 quello della 2ª Brigata di cavalleria.Nella campagna in occidente von Senger guidò la Schnelle Brigade von Senger e dal luglio 1940 al luglio 1942 fu capo della delegazione tedesca presso la Commissione d'armistizio italo-francese (Torino). Il 1° settembre 1941 fu promosso maggior generale e dal 10 ottobre 1942 ebbe il comando della 10ª Divisione Panzer impegnata sul fronte orientale. Il 1° maggio 1943 fu promosso tenente generale. Dal giugno 1943 comandò le truppe tedesche in Sicilia e, dall'agosto 1943, assunse il comando di quelle dislocate in Sardegna e in Corsica facendosi molto apprezzare dai propri superiori poiché ebbe successo per la riuscita dell'evacuazione delle proprie truppe da tutte e tre le isole. Dall'8 ottobre 1943 assunse il comando del XIV Corpo d'armata Panzer e il 1° gennaio 1944 fu promosso Panzer General.I ben noti[i] sentimenti antinazisti di questo generale anglofilo - era anche membro laico dell'ordine benedettino - portarono a disconoscere il suo apporto alla difesa di Cassino. La propaganda nazista lo citò raramente. Uomo di cultura e profondo conoscitore dell’Italia, verso la quale provava un sentimento di attrazione, dopo la guerra passò due anni di prigionia nel Galles, divenendo poi preside della scuola di Spestgart. Mori nel 1963.



[i]in questa circostanza (armistizio dell’8 settembre, ndr) aveva disubbidito all’ordine di Hitler di fucilare quegli Ufficiali italiani che avevano cercato di ritardare con le armi l’evacuazione delle truppe tedesche”. Fabrizio Carloni, San Pietro Infine, 8-17 dicembre 1943: la battaglia prima di cassino, Mursia, Milano 2003, Capitolo Secondo pag 25-26.




[ii] Fonte web in http://www.dalvolturnoacassino.it/asp/n_biog_default.asp?url=/doc/biog_Vietinghoff.asp

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