(a)
13 luglio
- Operazioni
aviotrasportate
Ulteriori rinforzi giunsero alla
Divisione “Goering” dal 1° battaglione paracadutisti mitraglieri, che fu
sbarcato all’aeroporto di Catania. L’unità, agli ordini del Cap. Laun (vicecomandante
di battaglione[i]), si schierò a 2 km a Sud
del ponte di Primosole, con l’ordine di tenere il ponte sul Simeto.
Nel dettaglio l’Operazione FUSTIAN
(presa del Ponte da parte delle truppe inglesi) cominciò nella notte del 13
luglio con 145 aerei: 126 trasportavano paracadutisti e 19 trainavano i grossi
alianti Horsa che trasportavano le armi anticarro dell’artiglieria
paracadutata[ii].
L’operazione aviotrasportata non ebbe un
grande successo, in quanto fu fatta oggetto sia del fuoco amico (navi inglesi al
largo di Malta e della Sicilia) sia del fuoco antiaereo delle batterie
dell’Asse schierate sulle coste della Sicilia. Solo 30 aerei riuscirono a
lanciare le truppe nella zona prescelta, 9 lanciarono nelle vicinanze e 48 si
ritrovarono in zone lontane circa 30 km dalla zona prescelta. Dei 1856 tra
Ufficiali e soldati partiti da Kairouan, solo 12 Ufficiali e 283 soldati
atterrarono al ponte di Primosole o nelle sue vicinanze[iii].
- Operazioni
terrestri
Intanto procedevano i combattimenti
presso Lentini, dove si trovava il gruppo di Shmalz che, grazie ai rinforzi
ricevuti, riuscì a ritardare l’avanzata della 50^ e 5^ Divisione della VIII
Armata. Lentini, contrariamente a quanto previsto dal piano del Gen. Montgomery
(presa della città per il giorno 13 luglio), fu persa dalle truppe dell’Asse
solamente nel pomeriggio del 14 luglio grazie alla strenua resistenza opposta
dal gruppo del Col. Shmalz.
- Operazioni
anfibie/di forze speciali
Nel frattempo si preparava la presa del
ponte Malati da parte del 3° Battaglione Commando (agli ordini del Ten. Col
Slater). Il piano prevedeva lo sbarco nella baia di Agnone (dalla nave “Prince
Albert”) nella notte del 13 luglio. Appena a terra, il commando avrebbe
marciato per circa 8 km fino al ponte Malati, che attraversava il fiume Lentini
e che costituiva la via principale lungo la strada 114 che univa Lentini a
Catania, l’unica via diretta da sud verso il ponte di Primosole.
I primi commando toccarono terra alle
ore 22:00 circa ma, invece di incontrare la scarsa resistenza offerta dalle
truppe italiane, si imbatterono nei paracadutisti del 3° FJR (gli inglesi non
erano a conoscenza dell’arrivo delle truppe paracadutiste del Col.Heilmann e al
Ten.Col.Slater era stato riferito sul molo di Siracusa, direttamente dal Gen.
Dempsey – Cte del XIII Corpo, che si sarebbe dovuto aspettare sulle spiagge
solo un’opposizione da parte di truppe italiane), e quindi accumularono un
ritardo di alcune ore. Il ponte Malati fu raggiunto solo alle ore 03.00 del 14
luglio.
Il 3° Commando doveva tenere il ponte fino all’arrivo della 50^
Divisione, in quanto la strada 114 era essenziale per lo sviluppo del piano del
Gen. Montgomery (la Divisione, che sarebbe dovuta arrivare alle prime luci
dell’alba del 14 luglio, si trovava ancora a parecchi chilometri di distanza
ingaggiata dal gruppo di Shmalz). Infatti, la prima unità della 50^ Divisione
(il 5° battaglione del reggimento “East
York” della 69^ Brigata) arrivò sul ponte Malati solo alle 17.00
del 14 luglio quando gli appartenenti al 3°Commando avevano già pagato un
elevato tributo in termini di vite umane[iv].
- Operazioni
aeree
Nihil;
[i]Il
Comandante- Magg. Schmidt - si diresse, inizialmente, presso il posto comando
del 3°FJR vicino a Carlentini per ricevere ulteriori ordini e aggiornamenti
della situazione.
[ii]La 1^
Brigata, oltre ai tre battaglioni paracadutisti, era costituita anche da 1°
reggimento batterie anticarro da sbarco aereo (della Royal Artillery) ,
della 1^ squadra paracadutisti, genieri reali, dei reparti della 21^ compagnia
paracadutisti indipendenti e di due reparti di bombardamento navale.
[iii]Fu
calcolato che 26 aerei ritornarono alla base senza aver lanciato i
paracadutisti; 14 aerei andarono perduti e undici colpiti dalla contraerea,
alcuni riuscirono a lanciare e successivamente si schiantarono in mare e sulla
terra ferma (The Mediterranean and Middle East – London, 1973, Vol.V, pagine 95 e
96, e diario di Guerra della 1^ Divisione Aviotrasportata).
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