- Considerazioni
riepilogative
(1) Sull’impostazione,
lo sviluppo ed i risultati delle operazioni di guerra
Le lesson
learned dell’operazione aviotrasportata Fustian evidenziano una certa
approssimazione nella preparazione del piano operativo in quanto la flotta
navale inglese al largo dell’isola di Malta e della Sicilia non era a
conoscenza dello stesso. Testimonianza di ciò è data dall’intenso fuoco
fratricida cui furono sottoposti i velivoli prima di procedere all’aviolancio
dei paracadutisti della 1^ Brigata sulle zone prescelte. Inoltre, le attività
che prevedevano l’impiego dalla terza dimensione risultavano ancora poco
efficaci, tant’è che a partire dal 15 luglio fu sospesa ogni ulteriore
operazione aerotrasportata della 1^ Divisione allo scopo di meglio approfondire
l’addestramento delle varie componenti. A tal proposito, occorre ricordare, che
nel corso del lancio andarono persi, a causa della scarsa preparazione dei
piloti, numerosi alianti (trainati dai velivoli che trasportavano il personale
della 1^ Brigata) con l’armamento pesante e il munizionamento, lasciando
successivamente il personale atterrato senza adeguati mezzi per respingere i
contrattacchi delle forze tedesche.
Un ulteriore “errore” commesso nel corso delle
operazioni per la conquista del ponte fu quello di non avvalersi delle truppe
anfibie per aggirare le posizioni difensive a Nord del fiume Simento e quindi
far cadere la resistenza avversaria per manovra. Infatti, già in data 15
luglio, quando le truppe inglesi decisero di rimandare l’attacco decisivo al
giorno successivo (in virtù della sconfitta riportata in mattinata dagli uomini
del 9° Reggimento di fanteria e del 44° Rgt. carri), Catania risultava oramai
indifesa. Le truppe dell’Asse avevano già abbandonato la città trasferendo il
grosso delle truppe verso il ponte di Primosole, allo scopo di mantenerne il
possesso. Inoltre, le poche unità italiane rimaste sul posto non erano più in
grado di mantenere le posizioni. In tale contesto, un eventuale operazione dal
mare (sia a mezzo cannoneggiamenti sia attraverso l’impiego di una forza da
sbarco) avrebbe potuto permettere alle forze Alleate di impadronirsi di Catania
e stringere i tedeschi sul ponte tra loro e le forze della 50^ Divisione, ormai
prossima all’obiettivo.
In realtà, il Gen. Dempsey propose una simile
operazione ma la stessa fu prima rimandata e poi annullata in quanto c’era la
convinzione di poter riportare una “facile” vittoria sul Ponte attraverso il
solo impiego delle forze di terra.
Analogamente per le forze aeree, non vi è alcuna prova
che le forze inglesi nel corso dell’avanzata per la conquista di Lentini e del
ponte di Primosole abbiano usufruito dell’appoggio del fuoco proveniente dalla
terza dimensione. Risulta, infatti, che il principale sforzo dell’aviazione era
stato concentrato sull’eliminazione delle forze aeree nemiche, anche se erano
ancora disponibili un elevato numero di velivoli che avrebbero potuto sostenere
l’azione delle forze appiedate. In merito, il 14 luglio la RAF (Royal Air
Force) registrò il fatto che 34 cacciabombardieri Kittyhawk operarono
contro obiettivi occasionali nei pressi di Caltagirone e Lentini[i].
Altro fattore che ritardò la vittoria della battaglia
del ponte è da attribuirsi, in parte, all’impiego della 50^ Divisione. Il Gen.
Montgomery aveva fortemente voluto tale unità, costituita dai veterani che
avevano combattuto con successo nel nord dell’Africa ma che erano, proprio per
i loro trascorsi, oltremodo provati. Infatti, nonostante diversi tentativi di spronare
la 50^ Divisione ad avanzare più velocemente, questa si mosse con estrema
lentezza nell’entroterra siciliano, ritardando il cambio delle forze
aviotrasporate già in possesso del ponte di Primosole. Tutto questo, anche a
causa della scarsa disponibilità di adeguati mezzi di trasporto. Il terreno
montuoso all’interno della Sicilia, infatti, riduceva fortemente le possibilità
di movimento delle forze appiedate. Senza mezzi e animali per il trasporto
degli equipaggiamenti e munizionamento, l’aggiramento del nemico divenne
praticamente impossibile. Nella fattispecie, l’area delle operazioni del XXX
Corpo d’Armata era una zona poco adatta per le truppe meccanizzate ma idonea
per l’uso di animali da soma. In verità, uno dei primi ordini della battaglia
prevedeva l’impiego di compagnie di muli, decisione che successivamente fu
annullata riducendo le possibilità di un adeguato supporto logistico[ii].
Ulteriore lacuna presente nelle unità inglesi consisté
nella scarsa coordinazione dimostrata tra le forze di fanteria e le unità
carri, che ritardò notevolmente la presa del ponte (nel corso degli attacchi
portati dai reparti della fanteria leggera della Brigata Durham non era stata
prevista la copertura delle truppe corazzate del 44° Rgt. carri), e la poca
affidabilità degli apparati radio inglesi che lasciarono le truppe del 1°
Battaglione paracadutisti, una volta preso il ponte, completamente isolati,
privi di qualsiasi mezzo di collegamento per la richiesta di rinforzi e/o per
aggiornare le truppe alleate in merito alla situazione in atto.
[i]RAF Meditterranean Review,
n.4 luglio-settembre 1943. Le 34 missioni avrebbero potute essere, invece,
inviate per l’appoggio dell’offensiva della VIII Armata sulla piana di Catania.
[ii]La
decisione di non impiegare animali da soma fu uno dei meno noti ma più
significativi errori della campagna di Sicilia. The Mediterranean and the Middle East, Vol. V, pag. 114, London 1973.
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