Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

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martedì 4 febbraio 2020

La Campagna di Sicilia. La Battaglia del Ponte di Primosole. Avvenimenti 3


(1)    Di azione e di guerra psicologica
Le unità italiane erano composte per la maggior parte da siciliani, una precisa scelta degli alti comandi. Si pensò, infatti, che questi avrebbero combattuto con maggiore impeto per difendere la propria isola. Si sottovalutò però il fatto che l'età media dei soldati era piuttosto alta e che la maggior parte di essi era sposata. A ciò si aggiunge uno scarso addestramento ed il fatto che a guidarli c'erano per lo più ufficiali della riserva.
Le maggiori defezioni riguardarono soprattutto le unità costiere, dopo aver sparato pochi colpi contro il nemico, i reparti si sbandarono arrendendosi al nemico o ritirandosi nell'entroterra. Le unità dell'esercito si comportarono meglio.

c.   Considerazioni riepilogative
(1)    Correlazioni fra intendimenti e possibilità
Per quanto riguarda il Gen. Patton e il Gen. Montgomery, la credibilità dei loro intendimenti era commisurata alle forze messe in campo. L’importanza del ponte di Primosole per l’avanzata e gli sforzi puntati sulla zona dagli alleati significava la correlazione che gli alti comandanti vedevano nell’impiego delle forze disponibili per un così importante risultato. Per quanto riguarda invece gli intendimenti dell’Asse, Mussolini, parlando ai suoi gerarchi, si scagliò contro i fautori della pace e ipotizzando un eventuale sbarco in Sicilia disse:  “non appena questa gente tenterà di sbarcare, sia congelata su quella linea che i marinai chiamano bagnasciuga”  (discorso detto del "bagnasciuga", reso pubblico 6 giorni dopo). Egli evidentemente non aveva chiaramente il polso di dove stava versando la situazione e che non vi sarebbe stata possibilità di contenimento.
Il 17 agosto del 1943 alle 10,15 le truppe del Gen. Patton entrano a Messina: la conquista dell’isola è stata portata a termine in soli 39 giorni, i Tedeschi, tuttavia, sono riusciti a trasbordare sul continente buona parte dei loro uomini con l’equipaggiamento, nonostante la supremazia aerea e navale alleata.
(2)    Rapporti di potenza fra le Parti contendenti
Le forze contrapposte erano sulla carta di consistenza quasi pari, la Sesta Armata italiana (Generale Alfredo Guzzoni) poteva contare su circa 220.000 uomini, di cui solo 170.000 dei combattenti. Le grandi unità italiane erano inoltre carenti sotto tutti i punti di vista (armamento e motorizzazione soprattutto), e molte erano le unità costiere prive di armamento pesante. Alcune eccezioni erano costituite da un battaglione di artiglieria semovente aggregato alla Divisione Livorno, con il suo carico di semoventi da 90/53,in grado di mettere fuori combattimento qualunque mezzo corazzato alleato. Il corpo d'armata tedesco, forte di 30 000 uomini circa, aveva a sua volta alcuni carri armati Tigre, e a differenza degli italiani era perfettamente equipaggiato.
Le forze dell'asse in Sicilia comprendevano quindi l'Armata del Generale Guzzoni e il 14° Panzer Korps del Tenente Generale Hube (Panzer Division Hermann Goering e 15a Panzer Grenadier).

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