Nella Relazione finale sulle operazioni del C.I.S R. Il Maresciallo Messe, in merito alla conquista del bacino del Donetz, nei suoi risvolti logstici
“Il periodo delle operazioni per la conquista
del bacino del Donetz rappresentò effettivamente la maggior punta di crisi
logistica di tutta la campagna, il limite massimo tra l’osare ed il potere, il
trionfo delle forze dello spirito.
Gli
elementi essenziali per incidere su questo stato di fatto furono i seguenti:
-
la situazione preesistente, precedentemente accennata;
-
la nostra ormai nota insufficienza quantitativa e qualitativa di mezzi di
trasporto;
-
le inadempienze tedesche in fatto di rifornimenti e di convogli ferroviari;
-
il peggioramento delle condizioni atmosferiche.
Circa
i rifornimenti da parte germanica si può dire che essi si effettuarono
regolarmente fino al Bug, divennero incompleti da Bug al Dnjepr, furono
assolutamente insufficienti ed oltremodo intricati dal Dnjepr al bacino del
Donetz. Questa schematizzazione acquista particolare valore ove si pensi che il
periodo di massima crisi logistica, tra Dnjepr e Donetz, doveva coincidere con
una fase di intensissima attività operativa e di irreparabile stasi dei
trasporti per via ordinaria.
Mentre
infatti le truppe, superando sforzi durissimi e marciando quasi sempre a piedi,
riuscivano a procedere verso gli obbiettivi, le autocolonne di rifornimento
restavano inesorabilmente bloccate dalla impraticabilità delle piste: di giorno
per il mare di mota che le sommergeva, di notte per l’inimmaginabile
sconvolgimento del terreno solidificato dal gelo, arato profondamente in ogni
senso dai solchi delle ruote, tale da rendere inefficiente ogni nostro
automezzo dopo appena qualche chilometro di percorso.
Unico
mezzo di trasporto in grado di funzionare era quello aereo ed a questo si
ricorse per i rifornimenti più urgenti di viveri e di munizioni e per lo
sgombero dei feriti gravi dalla zona di Stalino a quella di Dnjepropetrovsk. Ma
gli apparecchi disponibili erano pochissimi e il loro contributo non
rappresentava che un palliativo.
Nonostante
tutto, la truppe non si arrestarono e conquistarono in breve tempo tutti gli
obiettivi fissati. Ma giunsero stanchi dalle marce e dai combattimenti,
abbisognevoli di tutto, scarpe, uniformi, viveri, munizioni, carburante. E
l’inverno era alle porte.
Per
sopperire alle esigenze delle unità non bastava più spostare in avanti le basi,
ma occorreva alimentare abbondantemente le basi stesse, per evitarne il rapido
esaurimento. Era questo un problema essenzialmente ferroviario e le ferrovia
erano ipotecate dai tedeschi, come al solito larghi di promesse e di
convenzioni, ma terribilmente egoisti nel concedere e instabili nel mantenere.
L’Intendenza
del C.S.I.R. aveva elaborato progetti sommari di rifornimenti ferroviari,
richiedendo alle autorità germaniche un determinato contingente di convogli
mensili ma, a causa della insufficiente potenzialità delle linee in rapporto
alle numerose esigenze, il programma dovette essere notevolmente ridotto.
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