Mussolini ispeziona i Reparti in partenza per la Russia Giugno 1941
Il Maresciallo d'Italia Giovanni Messe nella sua Relazionesugli avvenimenti del Corpo Italiano di Spedizione in Russia così ebbe modo di scrivere in merito al tema dei rapporti con i Tedeschi in tema di logstica:
Il
C.S.I.R. giunge alla zona di schieramento, sul Dnjepr, piuttosto stanco ma con
spirito intatto, come risulta dal suo brillante intervento nella battaglia di Dnjepropetrovsk. Ma conviene qui domandarci: sarebbe stato
possibile, nonostante tutte le deficienze di organizzazione, raggiungere questo
primo obiettivo con minor sforzo e, soprattutto, con minor contributo di
sacrifici?
Indubbiamente
si, qualora i tedeschi avessero osservato gli impegni relativi alle derrate
che, per convenzione, erano tenuti a fornirci, non si fossero riservata l’esclusività
dello sfruttamento delle risorse locali e ci avessero consentito di valerci,
nell’ambito del nostro settore di azione, delle inesauribili scorte,
specialmente di cereali, di carne e di foraggi.
Praticamente
avvenne che i rifornimenti tedeschi, sufficientemente regolati nel mese di
luglio e nella prima decade di agosto, andarono successivamente inaridendosi,
risultando sempre più inadeguati alle esigenze, fino a porre talvolta le unità
in grave stato di crisi, in particolar modo per i carburanti.
Alle
nostre rimostranze l'Intendenza tedesca rispondeva che il soldato dei Reich “non ha diritto ad una razione fissa, ma
consuma ciò che la Patria (sotto la specie dell’Intendenza) è in grado di
procurargli di volta in volta”. Ornato concetto retorico, questo, cui non
rispondeva certamente la prassi di una reale applicazione e si risolveva anzi
generalmente, con riprovevole parzialità, ai danni della parte italiana. Amor
di verità vuole si riconosca che anche i tedeschi si dibattevano allora in
serissime difficoltà, per l’insufficienza dei trasporti, ma bisogna pur dire
che delle loro disponibilità soltanto il superfluo veniva assegnato agli alleati,
dopo soddisfatta ogni loro esigenza.
Quanto
poi allo sfruttamento delle risorse locali possiamo rilevare il concetto informativo
tedesco dalle seguenti “direttive sulla potestà militare, sulla sicurezza e
sull'amministrazione dei territori conquistati ad est del Dnjestr” emanate dal
comando della 11° Armata:
a) - lo sfruttamento del paese per i bisogni delle
truppe e l’alleviamento dei rifornimenti è di importanza decisiva per le
operazioni;
b) - è importante che tutte le forze dell’esercito
tedesco, romeno e italiano impiegate nel territorio retrostante si regolino in
modo unitario per conseguire tale scopo;
c) - la preda bellica è a disposizione dei reparti
che l’hanno catturata soltanto per le armi, i materiali e i beni di
approvvigionamento che possono essere sfruttati per i propri rifornimenti ed
equipaggiamenti. All’infuori di ciò, tutto quanto può servire per il comune
proseguimento delle operazioni, è a disposizione del comando dell’11° Armata.
Le grandi riserve, non utilizzabili ai fini delle
operazioni devono essere consegnate alle organizzazioni tedesche di retrovia per
l’invio in Germania. E’ proibito l’invio di preda bellica ai Paesi amici.
L’intransigenza
tedesca al riguardo era così assoluta da considerare come sabotaggio ogni
sfruttamento delle risorse volto a migliorare le condizioni dell’economia dei
paesi alleati. Eravamo di fronte all’applicazione di un concetto totalitario in
fatto di accaparramento delle risorse e dei beni economici di ogni genere, che
non ammetteva eccezioni, neppure di fronte alle imperiose esigenze delle operazioni.
La
logica e lo stesso comune interesse delle operazioni avrebbe suggerito che
criteri meno esclusivisti fossero almeno applicati per i viveri ed in genere per
le derrate necessarie alla vita delle unità, tenendo conto che un simile
apporto si sarebbe risolto in un alleggerimento del carico dei trasporti, che
appunto lamentavano uno stato permanente di crisi. Invece, ci si imbatteva
continuamente negli organi dell’occupazione economica tedesca, incredibilmente
solleciti ad installarsi immediatamente nelle località conquistate per mettere
le mani su tutte le risorse economiche disponibili.