RICERCA STORICA
CRASH POINT BOMBARDIERE B25 USA
(19/7/1943)
IDENTIFICATO IL PUNTO D'IMPATTO
SUL FOSSO DELLA MURATELLA (ARDEA)
6 AGOSTO IL PRIMO
SOPRALLUOGO CON I TESTIMONI OCULARI
Dopo l'accorato appello della famiglia di uno
degli aviatori americani deceduti nell'impatto domani 6 agosto 2015 avverrà il
primo sopralluogo nel “crash point” del B-25 con alcuni testimoni oculari del
tragico avvenimento del 19 luglio 1943.
Sono trascorsi settantadue anni fa dal giorno
in cui le forze aeree alleate effettuarono il primo drammatico bombardamento di
San Lorenzo- Roma.
La Regia Aeronautica, la Luftwaffe e la difesa
contraerei colte di sorpresa non riuscirono ad organizzare una difesa davvero
efficace.
Gli statunitensi persero comunque due aerei:
un B-26 del 320th BG costretto ad ammarare al largo di Nettuno ed il B-25 del
321st BG s/n 41-13211 che si schiantò al suolo “nei pressi di un ponticello” a
breve distanza da Santa Palomba.
Grazie alla lodevole collaborazione di
ricercatori americani tra cui Pat Scannon e del Prof. Agostino Alberti dell'
“Air Crash Po” che hanno messo a disposizione la documentazione militare ed
all'impegno dell'Associazione “Un ricordo per la pace” che ha effettuato le
ricerche locali nel territorio di Pomezia- Ardea è stato trovato il punto
d'impatto sul fosso della Muratella (Ardea).
Sono già stati identificati nei giorni scorsi anche
alcuni testimoni oculari allora tredicenn del tragico avvenimento, i che
presenzieranno al sopralluogo.
Attraverso la disponibilità del Sig. Marco Ballini
che utilizzerà una sofisticata strumentazione metal-detector, saranno cercati domani
eventuali resti del bombardiere; è molto probabile che nel terreno possano
essere presenti alcuni resti degli aviatori.
La famiglia statunitense attende con trepidazione
il responso del primo sopralluogo.
Se verrà confermato il “crash point” del B-25
, sarà fatta opportuna comunicazione all'Ambasciata Statunitense che valuterà
se intervenire con particolari escavatori nella ricerca dei poveri resti.
LE FASI DELLA RICERCA
Il giorno 22 giugno 2015 il Sig. Antonio
Iovino Pres dell' A.A.A. di Aprilia conoscendo la mia passione per le ricerche
locali sulla seconda guerra mondiale, mi inoltrava la e-mail del Prof Agostino
Alberti :
“Il 19 luglio 1943,
nel corso delle operazioni che portarono al primo bombardamento aereo su Roma,
venne abbattuto un bombardiere bimotore B-25C Mitchell appartenente al 321st
BG.
Il velivolo si schiantò al suolo nei pressi di
Santa Palomba, con la morte di tutto l'equipaggio.
Sono stato contattato da amici statunitensi
che curano il sito del 57th Bomb Wing i quali a loro volta sono stati
interpellati da Mr. Pat Scannon, membro di una associazione che si occupa di
ricerche relative ai caduti americani durante la Seconda Guerra Mondiale.
Gli americani vorrebbero sapere esattamente
DOVE cadde quel B-25.
Ho interpellato, un mese fa, Comune,
biblioteca, CC di Albano Laziale, al momento senza esito.
Chiedo:
Potreste aiutarmi a capire DOVE si schiantò al
suolo quel bombardiere?
Cordialmente, Agostino Alberti ”
Ofrii subito la mia collaborazione ad Alberti
pensando potesse essere utile pubblicare, cosa che feci nei giorni successivi,
un mio comunicato- appello sulla stampa locale ed un articolo sul Giornale del
Lazio, di cui sono collaboratrice, nella seppur debole speranza di fare
emergere eventuali testimoni oculari dell'avvenimento.
Contemporaneamente iniziai le ricerche nel
territorio in oggetto di Pomezia- Santa Palomba che come la gran parte dell'
Agro Pontino nel 1943 era coperto dai numerosi poderi dell'Opera Nazionale
Combattenti concessi nel periodo fascista a famiglie provenienti in prevalenza
dal nord Italia.
Un eventuale testimone del tragico avvenimento
si sarebbe potuto trovare solo in quella cerchia di persone, la speranza era
però di trovarne ancora alcune viventi o almeno un loro erede.
Feci una piccola ricerca in internet cercando
notizie sui coloni di Pomezia - Santa Palomba.
Trovai il nominativo del Sig.Bisesti Pietro
Guido Presidente Associazione Coloni Fondatori di Pomezia. Era la persona più
adatta al nostro caso. Non fu facile contattarlo, poiché sulle pagine bianche
risultava un omonimo, che dopo un paio di telefonate poco esaustive si rivelò
essere il fratello del Bisesti che cercavo.
Il 7 luglio riuscii a parlare finalmente con
il Sig. Bisesti: fu gentilissimo, nonostante un problema di salute che lo
affliggeva in quei giorni.
Gli parlai della e-mail di Alberti,
raccontandogli i dettagli dell'impatto del B-25, così come erano emersi dalla
relazione americana inviatami dall'Alberti.
Mi fece il nome di due anziani, figli dei
coloni dei poderi O.N.C. ed ancora residenti nei pressi del luogo dello
schianto riproponendosi di contattarli personalmente per trarne le informazioni
desiderate e riproponendosi di
accompagnarmi sul posto per un primo sopralluogo.
Pssarono all'incirca due settimane, ma il
malessere del sig. Bisesti non consentiva il procedere delle ricerche. Gli
telefonai allora chiedendogli il nome dei due testimoni oculari entrami
tredicenni nel lontano1943 : Bartolo Cimadon e Mario Morellini.
A seguire sintesi delle interviste.
La testimonianza del Sig. Cimadon e del Sig. Morellini saranno
incluse in un video- documentario dell'Associazione “Un ricordo per la pace”.
LA
TESTIMONIANZA DEI TESTIMONI OCULARI
CIMADON BARTOLO
nato nel 1930 in Iugoslavia si trasferì nella
zona di Pomezia nel 1940, poiché la famiglia era affidataria del podere
2868. Fu nell'allora suo terreno, presso
il fosso delle Muratella, che precipitò il Bombardiere bimotore B- 25 USA il 19
luglio 1943.
Ricorda Cimadon : “Verso le 11 vedemmo un
aereo mancante di un'ala perdere quota e piroettare nel cielo sovrastante il
nostro casale , per poi precipitare a circa 900 metri del casale sul lato
sinistro del ponte , praticamente nel fosso.
Vedemmo un aviatore gettarsi con il
paracadute, rimanendo però impigliato nella coda dell'aereo che aveva iniziato
a torcersi su se stesso, poiché privo di un'ala.
La paura fu tanta per tutti....! Una donna che
abitava nel casale di un altro podere comunicante al nostro attraverso un
cortile comune si mise le mani alla bocca, urlando spaventata.
Mio cognato era in casa intento nel tagliare
la “cappuccia” e scappò fuori impaurito con il coltello ancora in mano.
Sul posto accorse subito personale della milizia fascista ( milizia volontaria
per la sicurezza nazionale, in acronimo MVSN) che avevano una postazione sul lato destro del
fosso, nel podere confinante. Sopraggiunsero anche un gruppo di Carabinieri
Reali.
Il paracadutista cadde senza vita in un podere
poco distante. Il proprietario che aveva tre figli in guerra si dice che venne
colto da una crisi di ira, ma venne calmato e allontanato dal corpo
dell'americano, prima che potesse infierire sul cadavere.
Un altro componente dell'equipaggio precipitò
distante e venne ritrovato solo dopo 8 giorni.
MARIO
MORELLINI
Nato a
Mercato Saraceno (Forlì) nel 1930 con la sua famiglia si trasferì in territorio
pontino, affidatari del podere ONC 2874 di Pomezia.
Tredicenne
assistette alla caduta del Bombardiere USA, che “proveniva dai castelli Romani”
,
Verso
le 11 del 19 Luglio 1943 accorreva con numerose persone dei poderi circostanti.
Sul
posto trovava una rappresentanza dei Carabinieri Reali, tra cui il Maresciallo
“Tommasini” di Ardea, che non consentirono di avvicinarsi troppo ai resti
dell'aereo.
Nei
pressi del luogo dello schianto trovò una borsa di tela e cuoio di colore
giallo che dovette dividere suo malgrado con un signore anziano del posto . Il
materiale venne poi utilizzato per realizzare delle ciabatte.
Vicino al relitto dell'aereo venne trovata una scarpa femminile,
per cui si sparse la voce che sull'aereo si trovasse anche una donna.
Foto B25 inviata da www.aircrashpo.com ; mappa da MACR 248 -
NARA, College Park; geo-referenzazione del “crash point” da
Google Maps : elaborazione immagini a cura dell'Ing. Luca Congedo (Ass. “Un
ricordo per la pace”)