L'annuncio di un convegno del 2004
Misconosciuto per decenni, il tema ella Prigionia di Guerra è venuto alla ribalta in queste settimane a seguito delle vicende del conflitto irakeno. Fra gli specialitsti il tema della Prigionia di guerra era all’attenzione in quanto il conflitto nei Balcani (1992-1995) aveva riproposto temi e comportamenti che sembravano ormati assegnati al passato, con l’apertura di campiti di concentramento per bosniaci con trattamenti che ricordano da vicino quelli della seconda guerra mondiale. La vicenda dell’abbattimento delle torri gemelle, l’11 settembre 2001, ha indotto un grande Paese come di Stati Uniti a travalicare le convenzioni in essere sulla Prigionia in genere pur di assicurare la propria sicurezza. Quanto sta accadendo a Guantano Bay né è una dimostrazione. A margine del conflitto in Afganistan contro i talebani e ora in Irak si sono riproposti comportamenti sul trattamento dei Prigionieri che offendono la nostra civiltà ela nostra coscienza civile.
L’Istituto di Storia e Scienze Militari Europee, in essere per volontà della Associazione Nazionale Reduci, ha promosso una Tavola Rotonda per martedì 8 giugno 2004 ore 17 all’Auditorium Cavour Piazza Adriana 3 a Roma sul tema “I Prigionieri di Guerra e le Convenzioni Internazionali”. Interverranno il Prof. Antonello Bigini, ordinario di Storia dell’Europa Orientale e la Prof.ssa Maria Rita Saulle, ordinario di Diritto Internazione, entrambi della “Sapienza” di Roma che tratteggeranno gli aspetti storico- ordinativi e giuridici della Prigionia e del suo impatto nei conflitti e nella conduzione e conseguenze dei conflitti stessi. Interverrà inoltre il sen. Gen.Umnerto capotto, Vice Presidente della Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, già Prigioniero di guerra ad El Alamein e diretto testimoni di questo aspetto della guerra.
Per sottolineare come il fenomeno della prigionia si all’attenzione presso gli specialiti dei conflitti sarà presentato l’11° volume del Quaderni della ANRP dal titolo “I prigionieri di Guerra nella Storia d’Italia”, che rappresenta lo strumento di veicolazione di ricerche e studi e pubblicazioni iniziate nel 1995. Ricerche che hanno interessato, oltre la prigionia in genere nelle sue strutture ed articolazioni, anche nelle sue forme, come l’Internamento e la Deportazione, e hanno spaziato nelle vicende della Prigionia Militare Italiana, sia dei conflitti postunitari e della Prima guerra Mondiale, come pure della Seconda guerra Mondiale, come la prigionia in mano agli Stati Uniti, ai Francesi e nei territori Francesi, alla Gran Bretagna, alla Unione Sovietica e negli altri paesi coinvolti nel conflitto, in un quadro generale di ricerca che considera la Prigiona del 1943-1945, come uno dei fronti della Guerra di Liberazione Nazionale, accanto all’azione del Regno del Sdu, al movimento partigiano al nord, all’internanento in Germania, alla resistenza dei militari italiani all’estero e, appunto, alla prigionia.
Saranno presenti di autori, Dott Massimo Coltrinari, Prof. Anna maria Isastia e Porf. Enzo Orlanducci che da oltre dieci hanno approfondito, in numerevoli convegni e seminari di studi, il tema della prigionia militare nell’assunto che lo studio di questo aspetto dei conflitti, nei suoi risvolti giuridici, economici, sanitari, politici, umanitari, possa abbassare il livello di violenza in generale, di violenza bellica in particolare nei conflitti stessi, elevando il tasso di sicurezza per le persone non direttamente coinvolte e, in ultima analisi, come strumento indiretto per il mantenimento ed il rafforzamento della pace.
L’Istituto di Storia e Scienze Militari Europee, in essere per volontà della Associazione Nazionale Reduci, ha promosso una Tavola Rotonda per martedì 8 giugno 2004 ore 17 all’Auditorium Cavour Piazza Adriana 3 a Roma sul tema “I Prigionieri di Guerra e le Convenzioni Internazionali”. Interverranno il Prof. Antonello Bigini, ordinario di Storia dell’Europa Orientale e la Prof.ssa Maria Rita Saulle, ordinario di Diritto Internazione, entrambi della “Sapienza” di Roma che tratteggeranno gli aspetti storico- ordinativi e giuridici della Prigionia e del suo impatto nei conflitti e nella conduzione e conseguenze dei conflitti stessi. Interverrà inoltre il sen. Gen.Umnerto capotto, Vice Presidente della Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, già Prigioniero di guerra ad El Alamein e diretto testimoni di questo aspetto della guerra.
Per sottolineare come il fenomeno della prigionia si all’attenzione presso gli specialiti dei conflitti sarà presentato l’11° volume del Quaderni della ANRP dal titolo “I prigionieri di Guerra nella Storia d’Italia”, che rappresenta lo strumento di veicolazione di ricerche e studi e pubblicazioni iniziate nel 1995. Ricerche che hanno interessato, oltre la prigionia in genere nelle sue strutture ed articolazioni, anche nelle sue forme, come l’Internamento e la Deportazione, e hanno spaziato nelle vicende della Prigionia Militare Italiana, sia dei conflitti postunitari e della Prima guerra Mondiale, come pure della Seconda guerra Mondiale, come la prigionia in mano agli Stati Uniti, ai Francesi e nei territori Francesi, alla Gran Bretagna, alla Unione Sovietica e negli altri paesi coinvolti nel conflitto, in un quadro generale di ricerca che considera la Prigiona del 1943-1945, come uno dei fronti della Guerra di Liberazione Nazionale, accanto all’azione del Regno del Sdu, al movimento partigiano al nord, all’internanento in Germania, alla resistenza dei militari italiani all’estero e, appunto, alla prigionia.
Saranno presenti di autori, Dott Massimo Coltrinari, Prof. Anna maria Isastia e Porf. Enzo Orlanducci che da oltre dieci hanno approfondito, in numerevoli convegni e seminari di studi, il tema della prigionia militare nell’assunto che lo studio di questo aspetto dei conflitti, nei suoi risvolti giuridici, economici, sanitari, politici, umanitari, possa abbassare il livello di violenza in generale, di violenza bellica in particolare nei conflitti stessi, elevando il tasso di sicurezza per le persone non direttamente coinvolte e, in ultima analisi, come strumento indiretto per il mantenimento ed il rafforzamento della pace.
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