di Mario Nasatti
Giacomo Nasatti nasce a Valmadrera (CO) il 21 maggio 1916, figlio Santo e Anghileri Bambina,
quintogenito di una famiglia di 4 maschi e due femmine, trascorre l’adolescenza
nell’antica corte contadina “Fatebenefratelli”, sulla Rocca di Valmadrera a
picco su “Quel ramo del Lago di Como,
……….., tra due catene non interrotte di monti……..” di manzoniana memoria. Conseguita la licenza
di 5° elementare aiuta i genitori nei lavori campestri. Quattordicenne è assunto
apprendista falegname presso una ditta in Lecco ed impara la lavorazione del
legno.
In occasione della “Crociera Aerea del Decennale”,
luglio - agosto 1933, guidata da Italo Balbo, (già eroico ufficiale
degli Alpini, fondatore de L’Alpino), il giovane ebanista, fedele alla Voce del
suo tempo, realizza un modellino in legno del famoso idrovolante SIAI
Marchetti S 55 X. utilizzato per il volo transoceanico. La copia dell’aereo
è perfetta. Sulle ali spicca il tricolore e l’opera viene esposta alla Mostra
organizzata dal Fascio di Lecco, per celebrare l’evento di risonanza mondiale.
Nel tempo libero frequenta la Palestra Ghislanzoni di Lecco,
pratica il pugilato (sport fra i più antichi “nobile arte della difesa”). Come dilettante partecipa a vari incontri provinciali
e regionali con successo. Oltre la box ama la Montagna e compie escursioni
sulle montagne lecchesi. Di fisico robusto è un ottimo alpinista, lo sarà anche
in età avanzata.
Chiamata alle armi e Spagna
La chiamata alle armi arriva il 10 maggio 1938: arruolato nel
5° Reggimento Alpini Battaglione “Morbegno” a Merano:
il “30 giugno 1938 è nominato soldato scelto, il 10 agosto promosso
al grado di caporale e il 30 novembre 1938 promosso caporal maggiore di squadra fucilieri
. Distinzioni e servizi speciali :
tiratore scelto col fucile mod. 91, fucile mitragliatore. “
27 febbraio 1939, è “Volontario in servizio non isolato
all’estero per tempo indeterminato nel “1° Battaglione Alpini” in
pratica “osservatore” in Spagna , dove gli Alpini vanno in borghese, ma non
rinunciano cappello alpino che nascondono sotto il pastrano (vedi foto); arrivati
a Cadice, via mare, non sono impiegati
perché nel frattempo il Generale Franco entra vittorioso a Madrid. Gli Alpini
rientreranno in Patria, sempre via mare, facendo la “quarantena” a Castellamare di Stabia (vedi
foto). Finita la quarantena il “1°
Battaglione Alpini” viene sciolto e gli alpini rientrano ai Battaglioni di
appartenenza.
Nella Caserma del 5° Alpini a Merano, dopo le esercitazioni, era possibile organizzare attività sportive
come partite di calcio, incontri di boxe e altre discipline. Il Caporal magg.
Nasatti Giacomo, disputò alcuni incontri di box , fra cui quello famoso col
Capitano Verdi (nome di fantasia) di cui sono venuto a conoscenza nel 2011
tramite il racconto del Ten. Col. (R.O.) Enzo Curti classe 1917 che, all’epoca del fatto era Caporal magg. della
44^ “Morbegno” con mio padre.
“ Il Capitano Verdi è un bell’uomo, atletico e forte, però sul ring si trova in difficolta in quanto tuo padre, pur essendo più
basso (alto m. 1. 64,5) è più giovane, più agile e preparato. Ad un certo punto
dell’incontro l’ufficiale dice, “ma tu fai sul serio”, la risposta di
Giacomo è pronta: “Signor Capitano, se vuole, mi fermo” la replica : “no, no, vai avanti, è un ordine!” Si
riprende ma il Capitano non è in grado di competere con la tecnica precisa
dell’avversario che lo obbliga più volte alle corde. Al termine dell’avvincente incontro l’arbitro assegna la vittoria al caporale; l’ufficiale
con autentico spirito sportivo abbraccia tuo padre, per la correttezza e lealtà
dimostrata durante il match. Scrosciano gli applausi degli Alpini che tifavano per
il caporale, perché l’ufficiale era piuttosto rigido con la truppa e non lesinava
punizioni. Morale: Giacomo diventa un mito per noi alpini e il Capitano Verdi meno
rigido con la truppa.”
Questo a dimostrazione che lo Sport, praticato con
puro agonismo, non conosce censo e gradi ed ha capacità di unire le persone: nelle
gare internazionali supera i confini e unisce le Nazioni, vedi Olimpiadi.
9 settembre 1939, Hitler invade la Polonia, il 6 novembre
1939, mio padre ha concluso i 18 mesi di leva e, anziché essere congedato,
viene “Trattenuto alle armi a senso della “Circolare 4001 in data 24 agosto 1939 del Ministero di Guerra.” E’ il preludio che anche l’Italia si appresta
ad entrare in guerra: continuano le esercitazioni e gli addestramenti delle
nuove reclute. Nell’inverno 1939-40, come ebanista realizza speciali sci da
adattare ai muli, vedi foto d’epoca sul Monte Rosa, Nasatti è quello con la
sacca sul davanti.
10 giugno 1940, dichiarazione
di guerra alla Francia e all’Inghilterra a fianco della Germania
Il 5° Alpini, facente parte della “Tridentina” partecipa
alle operazioni di guerra sul fronte Occidentale contro la Francia, dall’ 11 al
24 giugno, nella zona del Col de la Seigne.
(infoquaderni.cesavam@istitutonastroazzurro.org) (segue post in data 28 giugno 2020
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