Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

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Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

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giovedì 30 aprile 2020

QUADERNI n. 2 del 2019


La Rivista Può essere richiesta a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
Per collaborazione: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org
Per info:www.cesvam.org

QUADERNI ON LINE: consultabile su www.valoremilitare.blogspot.com



domenica 26 aprile 2020

Campagna di Sicilia. La battaglia del ponte di Primosole. Bibliografia

BIBLIOGRAFIA

-        The Public Record Office, Kew, Londra, Diario di guerra della 1^ Divisione Aviotrasportata, “Draft Outline Plano of Ist (Br) Aiborne Division”, 12 maggio 1943 PRO (WO 169/8666)
-        Rick Atkinson, Il giorno della battaglia, gli Alleati in Italia 1943-1944, Le Scie, Mondadori, 2008
-        Rodney Campbell che, nell’opera The Luciano Project, 1977
-        Carlo D’Este, 1943, Lo sbarco in Sicilia, Arnoldo Mondadori Editore, 1990
-        Richard Dunlop, Donovan: America’s Master Spy, Chicago 1982
-        Alan Gropman, The big L: American Logistics in World war II, Washington, National Defense University Press, 1997
-        Liddell Hart, History of the Second World War, Pan Books Ltd., 1970
-        Paolo Maltese, Lo sbarco in Sicilia, Arnoldo Mondadori Editore, 1981
-        Francesco Rossi, Come arrivammo all’armistizio, Garzanti, 1946
-        Giovanni Zanussi, Guerra e catastrofe d’Italia, Corso, 1945
-        Massimo Coltrinari, Laura Coltrinari, La ricostruzione e lo studio di un avvenimento militare, Edizione Nuova Cultura
-        Alberto Santoni, Le operazioni in Sicilia e in Calabria, Stato Maggiore dell’esercito – Ufficio Storico, Roma 1983
-        Paolo Maltese, Lo sbarco in Sicilia, Editore Oscar Mondadori, Milano 1981.
-        Stato Maggiore Esercito – Biblioteca Ufficio Storico, L’invasione della Sicilia (1943) – Avvenimenti militari e responsabilità politiche, Catania 1962.
-        G Strategicus, Foot hold in Europe, Faber and Faber ltd 1950
-        G. Lovatelli, Inferno sulle spiagge, Editoriale cisalpino 1964
-        F. Marshall, El Alamein to the river Sangro, Hutchinson & Co ltd 1955
-        Lt. Col. A. N. Garland and Howard McGaw, Sicily and the surrender of Italy, Department of the U.S. Army 1965.
-        John Keegan, Uomini e battaglie della seconda guerra mondiale, Rizzoli Editore 1989.
-        Gen E. Faldella, Lo sbarco e la difesa della Sicilia, L’Aniene editrice 1956
-        S. Goodenough, Great  land sea and air battles of world war II, Peerage books 1982
-        R. Roggero, Oneri e onori: le verità militari e politiche della guerra di liberazione in Italia, GRECO & GRECO Editori, 2006
-        S. W. Mitcham Jr., F. Von Stauffenberg ,The Battle of Sicily: How the Allies Lost Their Chance for Total Victory, Stackpole Books, 2007

SITI WEB


http://www.militaryhistoryonline.com/wwii/husky

domenica 19 aprile 2020

Campagna di Sicilia. La battaglia del ponte di Primosole. Ammaestramenti

a.  Ammaestramenti di valore attuale
Sicuramente gli ammaestramenti tratti dall’ operazione Husky costituirono un base essenziale per la pianificazione dell’operazione Overlord che avrebbe costituito l’azione militare più importante della II Guerra Mondiale nel teatro europeo. Tali indicazioni rappresentano tutt’ora dei corner stone sui quali sviluppare qualsiasi intervento militare joint e combined. In particolare si possono elencare:
-    importanza di una solida base informativa; la difficoltà degli Alleati di sviluppare attività di human intelligence sul territorio siciliano, chiuso, patriarcale e di connotazione contadina causò l’approssimativa definizione del quadro operativo inerente le forze tedesche nell’area orientale dell’isola e di conseguenza una limitata concentrazione di combat power nella seconda fase dell’operazione;
-    sincronizzazione e coordinamento delle operazioni joint e combined; la mancanza di coordinazione e controllo delle attività interforze causò delle gravi perdite alla componente aviotrasportata sin dall’immissione sul terreno di operazioni a causa di fuoco amico; inoltre capacità di comunicazione inadeguata impedì spesso il coordinato intervento delle diverse capacità e quindi un attrito maggiore delle operazioni offensive;
-   dettagliata pianificazione e preparazione di operazioni aviotrasportate; tali azioni belliche, a causa della loro dinamicità, sfruttamento dell’effetto sorpresa, utilizzo della terza dimensione e sviluppo in un ambiente altamente variabile e incerto, richiedono un’attenta e maniacale cura dei dettagli di ogni fase dell’operazione;
-   pianificazione di contingenza; le operazioni interforze, a causa della loro intrinseca complessità, comportano una elevata possibilità di evoluzioni impreviste e improvvise; tali situazioni richiedono la disponibilità di piani redatti in precedenza e di pronta attuazione per perseguire il principi della guerra del mantenimento dell’iniziativa e del “tempo delle operazioni”.

venerdì 10 aprile 2020

10 Aprile 1944. Monte Marrone


Il 10 aprile 1944 gli alpini del
 Battaglione Piemonte 
 dopo averlo scalato e presidiato,
 lo difendevano dall'attacco tedesco
Fu una tappa fondamentale nel recupero della credibilità agli occhi degli Alleati

Con Monte Marrone inizia un nuovo percorso per l'Esercito Italiano
 dal 1° Raggruppamento Motorizzato
 si passò al Corpo Italiano di Liberazione
 da 5000 combattenti si passò a 25.000 combattenti


Il gen. Utili che gestì questa difficile transizione sotto la guida del generale Messe e del gen. Berardi
 riusc' ad amalgamare le unità in un contesto veramente difficile



Sergio Pivetta
Medaglia d'Argento al Valor MIlitare
fu uno dei partecipanti a Monte Marrone
 con il Battaglione Piemonte
Uno di quelli che combatterono fino al maggio del 1945 in prima linea
Per noi delle generazioni successive 
 oltre che un amico, un Gigante rispetto
 a tanti nanerottoli che frequentava



mercoledì 8 aprile 2020

Campagna di Sicilia. La battaglia del ponte di Primosole. Considerazioni finali Truppe anglo-americane


a.  Considerazioni finali inerenti le truppe anglo-americane
L’Operazione HUSKY fu concepita dagli alleati in un clima di totale controversia. Durante la Seconda Conferenza di Washington nell’estate del 1942, si sviluppò un acceso dibattito tra gli inglesi e gli americani in merito a quale dovesse essere la linea strategica da adottare nella guerra contro le potenze dell’Asse. Il piano inglese prevedeva l’applicazione di una pressione continua sull’Asse con tutti i mezzi disponibili. In riferimento al Nord Africa e al Mediterraneo, si intendeva spingere l’Italia fuori dal conflitto e costringere la Wermacht ad allungare il proprio dispositivo sino al limite massimo. Al contrario del concetto americano, che sosteneva una strategia di consolidamento nel Nord Africa e l’utilizzo delle basi per effettuare attacchi aerei contro l’Italia e la Germania, lo schema inglese richiedeva la conquista della Sicilia o della Sardegna per aumentare la pressione sull’Italia. Alla fine Churchill riuscì a convincere gli alleati statunitensi della bontà delle sue tesi e l’invasione della Sicilia, colpendo il centro di gravità della nazione italiana, cioè la volontà di combattere, raggiunse l’obiettivo strategico della resa italiana.
Al livello operativo, l’imponente figura del Gen. Montgomery influenzò notevolmente lo schema della manovra dell’operazione Husky. Inizialmente egli impose l’applicazione di un piano di sbarco in cui le due armate svilupparono il proprio sforzo parallelamente dandosi supporto reciproco e mantenendo saldi i principi della massa e della coordinazione, ma successivamente, galvanizzato dalla relativo successo iniziale, sviluppò la campagna di Sicilia contemporaneamente lungo due direttrici. Una principale, sulla quale il XIII corpo d’armata avrebbe attraversato la piana di Catania e conquistato la città, una secondaria, ove il XXX corpo d’armata avrebbe preso Vizzini, Caltagirone, Enna e Loeonforte, chiudendo l’accerchiamento alle spalle la Divisione Hermann Goering in collaborazione con le truppe del Gen. Patton.
In realtà il generale inglese aveva apparentemente perso di vista il fatto che non si stava più operando nel deserto, con un terreno ampio e libero da ostacoli. In Sicilia, si combatteva su un territorio montuoso e compartimentato che offriva limitate e canalizzate linee di  avanzata, molte posizioni difensive, poco spazio di manovra. Inoltre la velocità non era mai stata una delle peculiarità delle formazioni sotto il comando di Montgomery. Infine lo sviluppo dell’operazione Husky, sbilanciato a favore dell’8^ Armata di Montgomery aveva sicuramente trascurato il vantaggio in uomini e mezzi posseduto dalla 7^ armata del Gen. Patton e quindi aveva relegato parte delle forze a disposizione ad un ruolo prettamente secondario.
L’attacco su Catania avrebbe dovuto prevedere una forte concentrazione di forze, con l’impiego di tutte le risorse dei Corpi d’Armata disponibili, anziché dissipare la potenza delle truppe inglesi su due fronti. Inoltre, non era stata predisposta una consistente riserva tale da poter fronteggiare, all’occorrenza, situazioni che avrebbero potuto portare alla sconfitta delle forze dell’Asse che contrastavano l’avanzata inglese attraverso il ponte di Primosole.
Tali errori rallentando notevolmente l’avanzata dell’8^, compromisero la conquista del porto della città di Messina nei tempi previsti e consentì l’ordinato ripiegamento delle forze dell’Asse e quindi, il mancanto conseguimento dell’obiettivo operativo della distruzione delle forze avversarie sull’isola.


sabato 4 aprile 2020

Campagna di Sicilia. La battaglia del ponte di Primosole. Considerazioni finali. Truppe Italo Tedesche


5.    CONSIDERAZIONI FINALI. AMMAESTRAMENTI
a.  Considerazioni finali inerenti le truppe italo-tedesco
L’invasione della Sicilia, seppur attesa dalle forze dell’Asse, ebbe un profondo impatto psicologico sul popolo italiano che, deluso dalle sconfitte subite su tutti i teatri di guerra, si abbandonò alla convinzione che il conflitto fosse ormai militarmente perso. Le notizie frammentarie e confuse provenienti dal fronte,  riguardanti difese costiere inefficienti, batterie autodistrutte, truppe fuggiasche delinearono, inoltre, un quadro della situazione generale che non corrispondeva alla realtà e diedero la possibilità alle gerarchie fasciste deluse dalla situazione bellica di sfogare il proprio risentimento verso l’Esercito[i].
In realtà, Mussolini era pesantemente influenzato sia dalle fonti di stampa nemica, che in verità dipingevano una situazione tesa all’esaltazione della vittoria, sia dagli ispettori politici fascisti, che basandosi su notizie approssimative e spesso non verificate, tentavano di mettersi in mostra riferendo fatti eccezionalmente gravi. Da tali premesse nacquero quelle “fantasie” di una resistenza troppo rapidamente crollata, di viltà, di insufficienze, di errori.
A ragion del vero, la sconfitta per quanto dolorosa, aveva cause precise che prescindevano dall’operato delle unità schierate nell’isola siciliana:
-   la schiacciante superiorità di mezzi aerei, navali e terrestri degli Alleanti, nonché l’adozione di nuove tecniche da sbarco che rivoluzionarono l’ambito delle operazioni anfibie;
-   la situazione operativa della difesa di posizioni costiere che permetteva al nemico di scegliere il settore d’attacco e quindi concentrare in esso tutte le forze disponibili, conseguendo una schiacciante superiorità locale;
-   le deteriorate relazioni tra le unità tedesche chiamate a difendere il territorio siciliano e le unità italiane scarsamente equipaggiate e demoralizzate.


[i]Farinacci R., Edizione del giornale “Regime Fascista” del 15 luglio 1943.