Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

Master di 1° Livello  in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960
Iscrizioni aperte. Info www.unicusano.it/master

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944
Società Editrice Nuova Cultura, Roma 2014, 350 pagine euro 25. Per ordini: ordini@nuovacultora.it. Per informazioni:cervinocause@libero.it oppure cliccare sulla foto

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venerdì 23 settembre 2016

Primo Risorgimento.

  L’ultima portatrice carnica: Lina Della Pietra


Lina Della Pietra, ultima portatrice carnica, era nata il 9 maggio 1905,a Zovello ( Zuviel ) - 921 m.s.l.m. 186 abitanti -, frazione del  Comune di Ravascletto. in friulano anche Monai,  della Provincia di Udine, composto  delle frazioni di Zovello e Salars , nella Valcada, una delle sette Valli della Carnia, note già nel 1200 dai cramars “, venditori ambulanti girovaghi che cercavano fortuna, muniti dalla sola “ crassigne “, mobiletto in legno con cassetti , carico di spezie, stoffe, erbe, calzature e prodotti artigianali della zona.  
La zona della Carnia, dove si trovavano appostati 31 battaglioni, era talmente vitale da essere posta alle dirette dipendenze del Comando Supremo. Il valore di tale zona consisteva nel fatto che, realizzando uno sfondamento a Passo Monte Croce Carnico, l’esercito austriaco avrebbe potuto avere zona libera nelle Valli del But e Chiarsò, considerate le parti principali per invadere l’Italia. I 10.000 -12.000 uomini che presidiavano la Carnia dovevano essere vettovagliati ogni giorno, forniti di munizioni, medicinali. Quando il Comando Logistico e quello del Genio furono costretti a chiedere aiuto alla popolazione, ma tutti gli uomini erano alle armi , rimanevano a casa solo donne e bambini; le donne del Comune di Paluzza furono le prime a presentarsi “ Anin “ dicevano “ senò chei biadaz ai murin ancje di fan “ ( andiamo, altrimenti quei poveretti muoiono anche di fame ). Le portatrici avevano una età compresa  tra i 15 e 60 anni, munite di libretto personale, dove veniva segnato presenza,viaggi compiuti, materiale trasportato con le gerle e unità militare per la quale lavoravano. Ogni viaggio veniva compensato con lire 1,50 ( circa 3,50 € ) corrisposto ogni mese. Vettovagliamento, munizioni, materiale vario venivano caricati ogni giorno all’alba nei magazzini militari nelle gerle ( zèi – pronuncia gei in carnico , cesta di vimini intrecciati a forma di tronco di cono rovesciato, aperto in alto, con due spallacci, per essere portati sulle spalle. Nelle loro case venivano usate per trasportare fieno, legna, formaggio, vino,ecc.)  Partivano a gruppi di 15-20 senza guide, imponendosi una tabella di marcia, dopo percorso il fondo valle, con la gerla carica ( poteva pesare sino a 40 kg. ) “ attaccavano “ la montagna dirigendosi a   raggiungere  il fronte, a raggiera; Pal Piccolo, Pal Grande, Freinkofer. ( Alla fine di marzo durante violentissimi combattimenti con furibondi scontri all’arma bianca, che portarono alla perdita ed alla riconquista del Pal Piccolo, l’olocausto di sangue, largo e generoso  dei battaglioni Tolmezzzo e Val Tagliamento, per il superbo valore dimostrato già all’inizio della guerra, valse a far conferire alla bandiera dell’8° Reggimento Alpini la medaglia d’argento al valor militare ). Dalle 2 alle 5 ore di salita, superando dislivelli dai 600 ai 1.200 metri. Scaricato il materiale,sostavano pochi minuti,  ( qualche volta al ritorno, portavano a valle, in barella,i militari feriti o i caduti in combattimento ) poi la lunga discesa per ritornare a casa dove stavano in attesa vecchi e bambini. Accudivano gli animali nella stalla, nel cortile, facevano da mangiare. L’indomani all’alba si ricominciava. Una identità patriottica, religiosa, laboriosa, tenace e dalle esemplari tradizioni alpine, erano le doti delle portatrici carniche .Maria Plozner Mentil, quattro figlie ed un marito al fronte, venne uccisa il 15 febbraio 1916, , da un “ cecchino “ austriaco, a quota 1619, alla Casera Malpasso. Nello stesso anno, altre tre rimasero ferite : Maria Muser Olivotto, Maria Silverio Matiz di Timau e Rosaria Primus di Cleulis. Soltanto mezzo secolo dopo, il 1° ottobre 1997, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, attorniato dalle più alte cariche dello Stato e della Regione, ha consegnato ai figli della Maria Plozner Mentil, Dorina e Gildo, la Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla memoria della madre e baciata la mano a Lina Della Pietra.
A tutte le portatrici carniche venne concessa la medaglia d’oro Cavalieri di Vittorio Veneto ed un assegno annuo vitalizio di L.60.000 portato poi a L. 150.000.
La signora Elisabetta Zitelli che aveva ospitato la nonna Lina Della Pietra nel 1974, mi raccontò la storia della sua famiglia consegnandomi diverse fotografie, inedite, molto interessanti.

 Lina Della Pietra, faceva la ricamatrice da ragazzina,e dopo aver fatto parte delle portatrici carniche,come sua sorella Virginia, lavoro pericoloso quando si arrivava vicino al  fronte, perché dovevamo buttarci a terra per schivare le pallottole del nemico; dopo l’ottobre 1917, rimasta a Zovello, frequentava la parrocchia del paese,  dove aiutava il prete  a insegnare dottrina ( fatto inconsueto per i tempi di allora ); molto giovane ancora, sposò un fabbro, Giuseppe Casanova, andando a vivere in Francia  ad Arras capoluogo del Dipartimento del passo di Calais dove aprì una officina per automobili.. Ebbe due figli, Ettore nato il 4.4.1922 ed Elide nata il 30.10.1924, morta nel 1974,era mia madre aggiunse la signora Zitelli. Ritornata in Italia, per l’entrata in guerra con la Francia, dopo essersi alloggiata nelle case destinate ai rimpatriati, a Trieste, - nel 1974 trovò ospitalità a casa mia in viale Miramare, 171 Mio fratello Ettore andò negli Stati Uniti nel 1950 e ritornò in Italia per festeggiare i 100 anni della nonna Lina, rientrando nuovamente in America. Pochi mesi dopo morì anche la sorella Virginia ,portatrice carnica., . sorella di Lina . La signora Elisabetta Zitelli,  -aveva seguita sino sua alla morte la nonna Lina, avvenuta nel 2005. . Aveva 104 anni. Alle celebrazioni funebri nella Chiesa S.Bartolomeo di Barcola, solo i pochi parenti e amici, senza alcuna corona e messaggio da parte degli amministratori locali e dalle autorità politiche venisse recapitato ai familiari.. 
La signora  Zitelli  ,  concluse : La nonna Lina aveva ereditato dal suo passato la fatica abituata da secoli per l’estrema povertà di quelle zone ad indossare la “ gerla da casa “ ,- che mai come in questo caso , rappresentava il simbolo della donna carnica – ora la metteva sulle spalle al servizio della Patria.   Sono comunque fiera di quello che è stata e di quello che ha fatto “
                           Arrigo Curiel


lunedì 12 settembre 2016

Dalla Guerra alla Libertà.



DALLA GUERRA ALLA LIBERTÀ”


 LA CONFERENZA DELL'ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE”
DAL SACRIFICIO DI UNA GENERAZIONE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE AL RICORDO DEL CAPORAL MAGGIORE MASSIMO DI LEGGE CADUTO IN UNA MISSIONE DI PACE IN AFGHANISTAN

di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it

Si è tenuta nel pomeriggio di sabato 28 maggio presso la Sala Manzù – Biblioteca Comunale di Aprilia la conferenza organizzata dall'Associazione “Un ricordo per la pace” dal titolo: “DALLA GUERRA ALLA LIBERTÀ” - dalla liberazione dei campi di concentramento alla scelta Istituzionale- (aprile 1945- giugno 1946) .
Per la conferenza è stata scelta la giornata del 28 maggio, data commemorativa della Battaglia di Aprilia del 1944, quest'anno nelle particolare ricorrenza dell'80esimo anniversario della Fondazione di Aprilia (25 aprile 1936) e nelle vicinanze del 2 giugno, 70esimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana. La giornata in ricordo dei caduti della Battaglia di Aprilia è stata istituzionalizzata nel 2013 su proposta dell’Associazione “Un ricordo per la Pace” e l'adesione delle Associazioni d'Arma e Combattentistiche di Aprilia e altre Associazioni locali, tra cui la Croce Rossa Italiana.
All'iniziativa è stato concesso il logo ufficiale delle celebrazioni del 70° Anniversario della Repubblica Italiana che accredita l’iniziativa quale progetto rientrante nel Programma ufficiale delle celebrazioni del 70° Anniversario della Repubblica italiana a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.
La finalità dell'iniziativa, che ha avuto il patrocinio del Comune di Aprilia, era commemorare le vittime militari e civili della seconda guerra mondiale con particolare riferimento ai cittadini di Aprilia, e rievocare il percorso che portò l'Italia alla nascita della Repubblica il 2 giugno 1946 .
Elisa Bonacini presidente di “Un ricordo per la pace” ha aperto il convegno illustrando l'iniziativa e introducendo gli ospiti. E' intervenuta l'Assessore alla Cultura del Comune di Aprilia Francesca Barbaliscia; relatori il Generale Luigi Marsibilio e il Generale Massimo Coltrinari che da anni affiancano l'Associazione in numerosi convegni presso gli Istituti Superiori di Aprilia, affrontando diverse tematiche sulla storia dell'Italia dal primo conflitto mondiale ai giorni nostri.
L'evento ha avuto tra le sue finalità anche quella di dare rilievo al sacrificio degli IMI (Internati Militari Italiani) che dopo l'armistizio dell'Italia l'8 settembre 1943, fedeli al giuramento alla Patria, vennero deportati nei campi di concentramento nazisti. Presenti alcuni familiari degli insigniti apriliani della Medaglia d'Onore IMI (Internati Militari Italiani); dal 2012 grazie all'attività divulgativa dell'Associazione “Un ricordo per la pace” sono 12 le Medaglie d 'Onore conferite a cittadini apriliani, un numero cospicuo che vede Aprilia ai primi posti nel territorio pontino per numero di onorificenze ricevute. In ordine cronologico di consegna della medaglia, gli insigniti di Aprilia sono: Ernesto Bonacini (deceduto); Alfio Fiorini (deceduto); Aldo Boccabella (deceduto); Gino Forconi; Amedeo Luciani (deceduto); Giuseppe Raggi (deceduto); Alfredo Federici (deceduto); Giuseppe Romani (deceduto); Domenico Fusco; Sante Tantari (deceduto); Guido Vitali (deceduto); Aldemiro Casoni (deceduto)
E' stato proiettato il filmato “IL FUTURO DELLA MEMORIA - STORIA DEI MILITARI E CIVILI ITALIANI DEPORTATI NEI LAGER NAZISTI” realizzato dall’Associazione “Un ricordo per la Pace” in cui sono incluse alcune pagine significative del “diario di guerra e prigionia” di Ernesto Bonacini.
Aldo Boccabella, classe 1923, è intervenuto raccontando i suoi giorni di internato militare in Austria. In sala anche Armando Fiorini il cui fratello Alfio morì a seguito dei bombardamenti in un campo di lavoro in Germania. Assente per motivi di salute il cittadino apriliano Ennio Borgia, deportato politico a 16 anni nel lager di Dachau in Germania.
Tra i cittadini di Aprilia morti nello svolgimento del dover Patrio in guerra, Ettore Casoni ha ricordato con commozione lo zio, il soldato Antonio Toffoli morto nel 1944, cui è stata conferita la medaglia d'argento al V.M. Tra i cittadini di Aprilia scomparsi nell'adempimento del servizio militare il Caporal Maggiore Massimo Di Legge che ha perso la vita nel 2011 a soli 28 anni in una missione di pace in Afghanistan. Presenti in Sala Manzù i genitori del ragazzo e il collega dell'Esercito Italiano il Maresciallo Nicola Rizzo, presidente della scuola calcio A.S.D. Esercito Calcio, che è intervenuto con un commosso ricordo del giovane : “Massimo era un soldato che, come tutti coloro che come me indossano una divisa, condivideva dei valori che devono essere di riferimento per la rinascita del nostro Paese, che soffre maggiormente per la disgregazione di essi ancor più che per la crisi economica. Occorre educare i giovani alla pace, ma questo è un lavoro lento che necessita di un'evoluzione spirituale, di un' educazione a valori più alti, di una visione nuova della storia umana. Prima di salutare i genitori disse loro “Se un giorno dovrò morire, lo farò per la Patria!”. Massimo operatore di pace , caduto in terra straniera, e tutti gli eroi caduti per la Patria ci esortano a continuare a credere nei nostri ideali ed a trasmettere a tutti l'amore per la Patria, la fedeltà alle Istituzioni e a dire a tutti : “Noi ci siamo”.
Il Maresciallo Rizzo ha poi anticipato la 3a edizione del Memorial (torneo di calcio) a lui dedicato che si terrà ad Aprilia dal 30 maggio al 18 giugno prossimi.
E anche noi “ci siamo” e  non dimenticheremo mai Massimo e tutti gli italiani che hanno sacrificato la vita per la nostra Patria, per quei valori di onestà e di fedeltà alle Istituzioni.
Il nostro abbraccio alla mamma Antonella e al papà Franco lo rivolgiamo virtualmente a tutte le persone, a tutte le famiglie che ogni giorno faticosamente con grande coraggio scelgono la via della legalità, anche se ciò comporta gravi sacrifici. A queste persone, la parte pulita e splendente  della nostra Italia, vada il nostro rispetto, ma ricordiamo che ognuno di noi, nessuno escluso, deve dare il  proprio contributo. Perché questo mondo forse può cambiare, ma occorre l'impegno di ognuno di noi.
Un doveroso ringraziamento a Elisabetta Casoni- Ciccotti per il contributo alle spese organizzative della manifestazione.
(foto Associazione “un ricordo per la pace” e Stefano Bongarzoni)







sabato 3 settembre 2016

Armistizio Corto. Cassibile. 3 settembre 1943

IL 3 SETTEMBRE 1943 ALLE 17,45, SOTTO UNA TENDA NELLA PIANA DI CASSIBILE FU FIRMATO DAL REGNO D'ITALIA, ALL'INSAPUTA DELL'ALLEATO TEDESCO, IL COSIDETTO ARMISTIZIO CORTO, CON IL QUALE VENIVANO INTERROTTE LE OSTILITA' TRA L'ITALIA E GLI ANGLO-AMERICANI. NON PRESENTI I RAPPRESENTATI DELLA URSS, CHE DIMOSTRAVA QUANTO LA COALIZIONE ALLEATA NON FOSSE OMOGENEA.

INIZIAVA PER L'ITALIA E GLI ITALIANI  UN PERIODO TRAGICO  DURANTE IL QUALE OGNUNO DOVETTE PERSONALMENTE FARE LA PROPRIA SCELTA DI CAMPO.

IL VERTICE MONARCHICO-CONSERVATORE, 
CON I FASCISTI LIQUEFATTI E SCOMPARSI DOPO IL 25 LUGLIO E LA LORO ULTIMA SEDUTA DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO,
CHE AVEVANO VOLUTO E CONDOTTO LA GUERRA
DOVEVA GESTIRE L'ARMISTIZIO, GESTITO 
E CONDOTTO COSì INVEROSIMILMENTE MALE
CHE FU UNA DELLE PAGINE PIU' TRAGICHE DELLA STORIA DELLA
PATRIA
CHE ANCORA OGGI INCIDONO SULLA NOSTRA VITA PUBBLICA.