La ormai venticinquennale collaborazione con il Museo dello Sbarco di Anzio, costruito pezzo per pezzo da Patrizio Colantuono, ieri 5 giugno 2015 ha visto un ulteriore momento di collaborazione del sottoscritto. Nonostante che in questo arco di tempo elementi strani hanno cercato di interferire nelle consuete forme o del dileggio e denigrazione o dello sfruttamento del lavoro altrui, forme peraltro sempre ben collaudate in altri campi, questa collaborazione sta andando avanti alla grande con importanti iniziative che sono tutta in corso. Nella speranza che non vengano defraudate come già successe nel passato, con appropriazioni indebite e il consueto millantato credito,oltre che sciacallaggio congenito, le prospettive sono ottime. Dopo il convegno del gennaio scorso, finalmente si sono trovati interlocutori degni di stima e fiducia e quindi le prospettive appaiono, come detto, positive.
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Ammiraglio Yamamoto |
In questo quadro positivo e realistico, con sullo sfondo i già citati loschi figuri degni del sottobosco capitolino, con cui tocca stare sempre in guardia per evitare amare sorprese, si è partecipato al Convegno dedicato alla Battaglia delle Midway, di cui ricorreva il 5 giugno il 73° anniversario.
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Come il Corriere della Sra del tempo riportò la Battaglia delle Midway
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Immagine pittorica di un momento tattico della Battaglia |
Dopo i saluti del Sindaco del Comune di Anzio Luciano Bruschini, e della delagta ai Musei Valentina Salsedo, ha preso la parola Maurizio Stasi , storico militare, che ha ricostruito momento per momento la battaglia nei suoi aspetti sia tattici che rievociativi
Ha poi preso la parola, portando i saluti del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il Col. ti.. ISSMI Saverio Giordano. A seguire il sottoscritto ha svolto una relazione incentrata sulla strategia giapponese, sia nel momento dell'entrata in guerra, sia dopo i successi iniziali delle forze giapponesi, con una descrizione ampia dello sviluppo della guerra nel 1942 nel quadro delle teorie di Hausofer e delle sue panregioni mondiali.
Patrizio Colantuono ha poi tratto le conclusioni, anche auspicando, al di là della iniziativa odierna, la possibilità di riorganizzare il Museo dello Sbarco su basi più ampie e più usufruibili per il pubblico, che mostra sempre un grande interesse per questo genere di storia.
Massimo Coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)
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