Premessa
Oggetto di questo volume è il ruolo che il Corpo di Liberazione Italiano, espressione del Regio Esercito Italiano all’indomani dell’armistizio del settembre 1943 svolse, nel quadro della Campagna d’Italia, nelle operazioni alleate condotte negli Abruzzi e nelle Marche (marzo-settembre 1943). Si vuole prima illustrare e quindi dimostrare che la partecipazione alle predette operazioni, per la dedizione, la bravura, la competenza, pur nella situazione precaria e morale tragica del 1944, (con l’Italia trasformata in un campo di battaglia ove si confrontavano eserciti stranieri di invasione e di occupazione), che gli uomini del Corpo Italiano di Liberazione ebbero un ruolo decisivo nel convincere gli Alleati ad ampliare la partecipazione dell’Italia alla guerra contro la coalizione hitleriana, nel quadro della cobelligeranza. Tale partecipazione, che si espresse nella creazione dei Gruppi di Combattimento, permise al Comando Alleato di svincolare truppe anglo-statunitensi e di alleati minori in numero anche consistente per trasferirle sul fronte francese, per l’offensiva finale contro la Germania. Peculiarità del volume è quella di mettere in evidenza gli aspetti tecnico-tattici di questa partecipazione, come si sono sviluppati e quali risultati hanno conseguito, per evidenziare il fatto che in certe circostanze furono decisivi per il conseguimento del successo e quindi il procedere dell’avanzata alleata verso nord. Il limite di spazio è dato dai territori delle Regioni Abruzzo, Molise e Marche, quello che si definiva nel 1944 il settore “adriatico” territorio dell’anconetano, con andamento sud-nord. Il limite di tempo preso in esame si sovrappongono alla data di costituzione (marzo 1944) e di scioglimento (settembre 1944) del Corpo Italiano di Liberazione.
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