DOPO LA MEDAGLIA MBE HARRY SHINDLER
32°
nel “BRITONS 2015”
DA ANNI SI BATTE
PER MODIFICARE LA LEGGE SUL DIRITTO AL VOTO DEGLI ESPATRIATI BRITANNICI
Ricostruì gli ultimi momenti di vita di Eric Fletcher
Waters
e con l'Associazione “Un ricordo per la Pace”
fu promotore
dell'iniziativa dei memoriali ai dispersi del 1944
LA SUA GUERRA NON È
FINITA!
di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it
L'amico
veterano della seconda guerra mondiale Harry Shindler, dopo la medaglia MBE
conferitagli il 19 febbraio 2014, per il suo impegno civile e pro diritto di
voto per gli espatriati britannici si piazza ora al 32° posto tra i 50
britannici che si sono distinti nel 2015 (sondaggio pubblicato sul “the
telegraph").
La
sua tenacia porterà presto un grande cambiamento per coloro che come lo stesso
Shindler per vari motivi vivono da oltre 15 anni all'estero, ma che con il
cuore sono vicini alla loro terra e rivendicano ancora il diritto di esprimere
la propria opinione politica.
“La mia guerra non è
finita!”. Spesso mi ha ripetuto questa frase (che è anche il titolo di
una suo libro) l'instancabile Harry nato a Londra nel luglio 1921 che vive da
molti anni ad Ascoli Piceno ed è il rappresentante in Italia della “ITALY STAR
ASSOCIATION 1943-1945”, l'Associazione dei veterani britannici che
parteciparono alla Campagna d'Italia.
Nel 1944 partecipò alle aspre operazioni belliche del 1944 nel
nostro territorio aventi come finalità la liberazione di Roma. Si ricorda
ancora bene i luoghi, i fatti, le dure condizioni in cui avvennero i
combattimenti. Da anni da molti definito “il detective della memoria” si
impegna anche nel ricostruire le storie dei militari dispersi in Italia,
rispondendo alle infinite richieste dei famigliari che ancora oggi da tutto il
mondo chiedono notizie sui loro cari.
Lo incontrai per la prima volta ad Anzio nel 2012 in occasione
delle manifestazioni legate alla ricorrenza dello sbarco alleato. Armata
di macchina fotografica e videocamera gli chiesi un intervista, che Harry
gentilmente accettò di rilasciarmi il giorno seguente ad Aprilia, presso
l'Istituto Rosselli, dove era ospite per la presentazione di un libro del prof.
Samà.
L'auditorium dell'Istituto Rosselli già del 2008 ospitava parte
dei reperti storici della seconda guerra appartenuti a mio fratello Ostilio
Bonacini. La mia felicità fu grande: potevo intervistarlo proprio in quel
contesto a me così caro. Mi resi subito conto della forte personalità e della
tenacia nel voler trasmettere ai giovani la sua esperienza nella guerra di
liberazione ed i suoi ricordi, in memoria di coloro “ che hanno combattuto e
sono morti per liberare l'Europa da un
regime bestiale”.
Realizzai un articolo che venne pubblicato sul “Giornale del Lazio” che lo rese noto anche
ai cittadini apriliani.
Nacque da allora una bella collaborazione con la mia Associazione
“Un ricordo per la pace”. Nelle lunghe telefonate lo ascoltavo con ammirazione,
facendo tesoro dei suoi consigli e suggerimenti. Insieme maturammo l'idea di
fare istituire nella Città di Aprilia la data del 28 maggio, in ricordo della
data (presunta) della liberazione di Aprilia nel 1944 in memoria degli aspri
combattimenti che causarono tante vittime anche nella popolazione civile.
Nel 2013 volle essere presente all'inaugurazione dell'esposizione
"Un ricordo per la pace" sul tema "Aprilia in guerra : la
battaglia di Aprilia" donando alcuni dei suoi cimeli di guerra e le sue
mostrine di soldato semplice nel Reggimento Royal Electrical and Mechanical
Engineers.
Nel 2012 dopo i miei contatti con il manager di Roger Waters, con
il consenso del cantante iniziò le ricerche su Eric Fletcher Waters, il padre
del cantante, fino al ritrovamento delle mappe militari britanniche che
permisero di scoprire il punto di Aprilia, presso via dei Pontoni (fosso della
Moletta) dove morì il SottoTenente dei Fucilieri Britannici il 18 febbraio
1944.
Nel novembre 2013 quale presidente dell'Associazione “Un ricordo
per la pace” protocollai presso gli uffici comunali di Aprilia il nostro
progetto condiviso di realizzare i monumenti ai caduti senza sepoltura del 1944
che vennero inaugurati il 17 e 18 febbraio 2014 alla presenza eccezionale di
Roger Waters.
Non mi resta ora che esprimere la mia soddisfazione per il nuovo
riconoscimento di Harry (che in questi giorni è a Londra) nel “Britons 2015” e
propongo a seguire parte dell'intervista che realizzai nel 2012.
Mr. Shindler, quale è l'immagine più
drammatica che i suoi occhi non avrebbero mai voluto vedere?
“ Senza dubbio per me
la scena più terribile di tutta la guerra è stata quella dei bombardamenti su
Londra nel 1939-40 : la mia Londra che bruciava...!”.
Quale è l'ordine che non avrebbe mai
voluto eseguire?
“E molto difficile rispondere. Obbedire agli ordini fa parte del
“gioco” della guerra. Potrei dire che un ordine che non avrei voluto accettare
sarebbe stato quello di partire come militare per la guerra, ma questa
logicamente è una risposta ironica, superficiale”.
Ritiene che al giorno d'oggi le guerre
siano ancora necessarie per raggiungere la pace?
“Non è vero, come dicono molti, che le guerre siano inutili. Ci
sono guerre giuste. La guerra che abbiamo combattuto noi con tanta sofferenza
era giusta. Prima che cominciasse, tutta l'Europa era coperta da dittature.
C'erano i campi di concentramento e di sterminio. Winston Churchill, capo del
governo inglese, diceva che noi combattevamo contro il più mostruoso regime
della storia, ed io sono d'accordo con lui. Dopo la guerra l'Europa è diventata
democratica, i campi di concentramento non c'erano più!”.
Ha un messaggio che vuole trasmettere
alle giovani generazioni?
“Questa libertà, conquistata al prezzo di tanta sofferenza e di
tanto sangue, deve essere difesa. Voi giovani dovete difenderla. E non appena
qualcuno vuole toccare un pezzo di questa libertà, ci si deve alzare in piedi e
dire : No, No!!! Questo No!”.
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