Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960

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Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. 1944

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sabato 17 settembre 2011

Umanesimo e Rinascimento

Rinascimento. Una parola che ha rivoluzionato la storia dell’uomo e ancora oggi oggetto di mille studi e interpretazioni. Momento di totale rottura rispetto alle epoche precedenti caratterizzate da un forte protagonismo, secondo la tesi peraltro assai contestata sostenuta dal Burckhardi.

Rinascimento inteso come una manifestazione nuova di quella tipicamente medievale, come diceva il Burdacit?

La tematica è assai complessa e per riuscire ad interpretare e gustare fino infondo il carattere straordinario dell’arte del periodo è necessario mettere bene in luce alcuni caratteri fondamentali. Dietro ad un disegno o ad una volta c’è tutta una filosofia straordinaria.

Alla fine del ‘300 l’Italia viveva una straordinaria ripresa culturale grazie a tutta l’opera del………..Vi furono riprese dagli studi platonici, Platone era conosciuto attraverso le opere degli scrittori latini e un…… alla sua riscoperta fu data dagli incontri tra la Chiesa Romana Cattolica e quella ortodossa orientale che facilitò l’arrivo in Italia di studiosi greci.

Firenze divenne il centro più importante degli studi e della cultura, nacquero centri di studi di lingua greca e della filosofia platonica che facilitarono il loro diffondersi. Nel 1463 crollò l’impero romano d’oriente ad opera dei turchi e così ci fu una vera e propria diaspora di molti intellettuali che lasciarono la Grecia per rifugiarsi in Italia.

Così nacque l’Umanesimo, un movimento culturale dedito agli Studia Humanitatis, secondo la definizione data da Leonardo Bruni.

E’ fondamentale mettere in luce il rapporto tra il 400 e il mondo classico poiché questo avrà conseguenze dirette su tutta l’arte nei suoi molteplici aspetti.

L’ispirazione e l’esempio della civiltà classica in realtà non erano mai venuti meno durante tutto il medioevo ma mentre in questa età il mondo antico si mostrava quale era stato trasmesso dalla tradizione, nel rinascimento si negò il valore di quest'ultima, che aveva determinato la deformazione del modello, la ………… della lingua come dello spirito classico e si affermò la necessità di un ritorno alle fonti originali, cioè alle opere degli scrittori latini e greci. Furono ripresi come modelli i grandi scrittori latini:

Cicerone per la prosa, Ovidio per il poemetto mitologico, Virgilio per l’elegia.

La filosofia umanistica rinascimentale rivendicava all’uomo la piena autonomia intellettuale e spirituale anche nei confronti della religione, i cui antichi valori…… non soltanto non vennero negati o ……..ma furono strettamente concessi con i valori umani, …… della natura umana, nella cui esaltazione Pico della Mirandola vedeva una tendenza ad identificarsi in Dio. Il pensiero umanistico si manifestava quindi come una negazione della concessione religiosa medievale (notificazione psico-fisico dell’uomo, dogmatismo), non della religione in se stessa poichè umanisti furono molti esponenti della Chiesa come Enea Silvio Piccolomini, futuro Papa Pio II.

La nuova coscienza con cui l’uomo veniva a porsi di fronte al mondo implicava una nuova valutazione del mondo stesso studiato ed interpretato con spirito scientifico e per mezzo della ragione, veniva meno il condizionamento dogmatico basato su un presupposto mistico e medievale e si iniziava la riconquista razionale e sentimentale della realtà.

L’arte assume una fondamentale funzione civile come non era mai successo prima: non nel medioevo dove era stata rifugiata tra le occupazioni normali una attività eminentemente pratica, non in età romana, quando, ritenuta causa di lusso e di corruzione fu tollerata soltanto in quanto utile alla propaganda politica; e neppure nell’età d’oro della civiltà greca, quando, esclusa dalla sfera delle attività intellettuali, era tenuta su un piano inferiore a quello della poesia o della filosofia.

Nel rinascimento l’arte fu considerata come una manifestazione spirituale come la letteratura, la musica e la matematica poiché si riconobbe che era allo stesso tempo poesia, pensiero e scienza. In quanto legata alla matematica ottenne un posto in seno alla filosofia e questo forniva la formulazione di una dottrina estetico generale e di una trattatistica specifica che vede il Ghiberti come precursore e il Vasari il fondatore.

Questo rispondeva ad una duplice esigenza da una parte quella di confermare su basi filosofiche il rapporto tra l’arte e le altre attività intellettuali; dall’altra quella di fornire un ideale estetico assoluto e medievale.

Caratteristica peculiare dell’arte rinascimentale fu la piena rivoluzione della forma, come presupposto essenziale del contenuto, e il concetto di arte come invenzione e libera creazione. E’ un elemento di totale rottura rispetto al Medioevo dove i concetti dell’arte erano dedotti dalla dottrina aristotilica per cui l’arte era di caratterizzare per la subordinazione della forma all’opera d’arte alla funzione d’insegnamento il morale e il concetto d’arte era sinonimo di imitazione.

La situazione politica dell’Italia nel ‘400 si caratterizza per la presenza delle signorie, locali centri di potere gestiti da una classe sociale di nuova formazione accanto alla nobiltà si afferma la nuova classe dirigente borghese composta da mercanti, banchieri e imprenditori. Una forma di competizione che si instaura tra le famiglie per la conquista del potere è rappresentata dal mecenatismo: gli artisti sono chiamati dai vari signori per compiere opere d’arte di carattere pubblico, per arricchire la città e dimostrare così la loro potenza.

E proprio per la grande richiesta di artisti la loro formazione era molto complessa: lungo e rigoroso rimaneva il tirocinio dell’apprendista in bottega; fondamentale era l’insegnamento diretto del maestro sull’allievo che doveva copiare e ricopiare per anni opere altrui prime di inventarne di proprie.

Doveva esercitarsi a lungo nel disegno e apprendere le varie tecniche per rispondere alle richieste dei molti committenti.

Tra il 1420 e il 1430 un gruppo di artisti fiorentini, Brunelleschi, Donatello, Mosaccio danno l’avvio ad una nuova cultura che si diffuse prima in tutta Italia e poi in Europa.

La loro nuova forma di rappresentazione si fonda su una ……….originale e moderna della realtà riflettendo la cultura umanista.

Importanza centrale assume il valore dinamico della figura, come espressione di vita e movimento. Il rapporto tra la figura umana e l’ambiente circostante tra il corpo e lo spazio viene stabilito secondo principi di una nuova creazione razionale, scientifica della realtà attraverso lo strumento della prospettiva.

Con la prospettiva si applica nelle arti, visivamente l’idea base del rinascimento ossia la………. dell’uomo. Lo spazio è racchiuso in se stesso, è autosufficiente, è un meccanismo dove l’uomo è misura di tutte le cose. Ora c’è la libertà di interpretare lo spazio a misura d’uomo poiché esso è al centro dell’Universo e questo materialmente si realizza attraverso il punto di fuga: l’osservatore è dentro il quadro, è pienamente coinvolto, la soggettività rappresentata non è di un singolo individuo bensì è universale, il punto di vista umano fa un tutt’uno con la realtà.

Nel rinascimento ci fu la riscoperta del nudo come fonte di inesorabile ispirazione ma in un’occasione assai più umana e realistica di quella classica, sebbene meno spontanea, poichè anche se si superò il senso peccaminoso medievale la figura nuda non rappresentò più, come in Grecia l’espressione di un culto naturalistico.

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