Riceviamo in Redazione la seguente lettera che pubblichiamo
Egregio Dr. Coltrinari
Ritengo di esserci conosciuti a Caserta, in occasione di un incontro con l’Associazione Internati e Guerra di Liberazione, comunque mi presento:
sono Corvino Giovanni Battista, classe 1922 appartengo a quelli d’Aosta ’41sono stato promosso sottotenente il 15 febbraio 1942. Ho partecipato con il Battaglione “Val Cismon”del 9° Reggimento Alpini della Divisione “Julia”, come comandante di plotone fucilieri alla campagna di Russia, sono stato ferito in combattimento il 28 dicembre 1942 al famoso quadrivio insanguinato di Selenij-Yar. Nel 1952 mi è pervenuta una Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il fatto d’armi del 28 dicembre. L’8 settembre, sempre con il “Val Cismon” ero nell’alta Val d’Isonzo, zona slava. Dopo i vari ripensamenti decisi di scendere al Sud. Ad Ancona fui catturato dai tedeschi e dopo 15 giorni di prigionia nella caserma Cialdini, paventando di essere internato, riuscii a fuggire, e dopo varie peripezie il 13 ottobre attraversai le linee tra Guglionesi e Montenero di Bisaccia (Termoli).
Ripresentatomi al Sud sono stato uno dei primi ufficiali ad appartenere,dopo l’8 settembre, ad un gruppo di Alpini denominato “Reparto Esplorante Alpini” poi divenuto Battaglione “Taurinense” ed infine “Battaglione Piemonte”. Con il Battaglione “Piemonte” sempre come comandante di plotone fucilieri, 3 Compagnia I Plotone ho partecipato alla Guerra di Liberazione. Il 29 maggio 1944 a Madonna del Canneto sono stato decorato di una Medaglia di Bronzo sul campo.
^^^^^
Ebbene, leggo su “Il Secondo Risorgimento d’Italia” e le varie pubblicazioni sulla guerra di Liberazione, ma devo constatre che in realtà viene dato poco risalto ad avvenimenti di notevole importanza. E’ pur vero che l’8 dicembre 1843, solo dopo 3 mesi dalla resa incondizionata, vi è stato a Montelungo, con il I Raggruppamento Motorizzato, l’inizio ed il battesimo di fuoco della partecipazione italiana alla guerra di Liberazione, tra lo scetticismo degli Anglo-americani, pertanto rimane una data storica, anche se la volontà di riscatto degli italiani era stata dimostrata lo stesso 8 settembre a Porta San Paolo dai Granatieri di Sardegna. La battaglia di Montelungo, come Lei sa, meglio di me; non diede risultati eclatanti per vari motivi ( scarsa preparazione morale e materiale, scarso equipaggiamento, improvvisazione, condizioni atmosferiche proibitive) per cui gli Anglo-americani continuarono ad essere scettici. Dovettero trascorrere oltre 3 mesi perché venisse concessa un’altra prova. Ciò avvenne il 31 marzo 1944, con la conquista, da parte degli Alpini del Battaglione “Piemonte” di Monte Marrone, con azione frontale, ritenuta impossibile dagli Anglo-americani che dagli stessi avversari tedeschi, ma maggiormente stupì la difesa di Monte Marrone dall’attacco dei tedeschi il 9-10 aprile (notte di pasqua).Furono questi gli episodi che convinsero gli Anglo-americani sulla validità e necessità di avere gli Italiani al loro fianco. Infatti il I raggruppamento Motorizzato fu ampliato e denominato Corpo Italiano di Liberazione e dopo il comportamento nell’avanzata sul settore Adriatico fino alla linea Gotica. Il C.I.L. fu ampliato e trasformato in Gruppi da Combattimento, armato ed equipaggiato con materiale inglese ed inserito nella primavera del 1945 fino alla fine del Conflitto.
Io credo perché non mettere in risalto che l’Esercito Italiano, nato a Montelungo ha avutoi il suo consolidamento nelle terre dell’Alto Molise, sulle Mainarde perché le date del 31 marzo e 9 e 10 aprile 1944 non vengono mai citate.
La storia deve sapere tutta la verità, il vero con tributo alla Guerra di Liberazione dell’Italia è stato dato dalle truppe regolari italiane, inserite a Montelungo l’8 dicembre 1943 e consolidatesi nell’alto Molise sulle montagne delle Mainarde, a Mnte Marrone il 31 marzo ed il 9 e 10 aprile 1943. Ritengo che sarebbe doveroso ogni volta che si cita Montelungo 8 dicembre 1943, si affianchi Monte Marrone 31 marzo e 9 e 10 aprile 1944.
Mi scusi per quanto Le ho scritto, sperando di trovarLa d’accordo, nel mentre mi è gradita l’occasione per cordialmente salutarLa.
Egregio Dr. Coltrinari
Ritengo di esserci conosciuti a Caserta, in occasione di un incontro con l’Associazione Internati e Guerra di Liberazione, comunque mi presento:
sono Corvino Giovanni Battista, classe 1922 appartengo a quelli d’Aosta ’41sono stato promosso sottotenente il 15 febbraio 1942. Ho partecipato con il Battaglione “Val Cismon”del 9° Reggimento Alpini della Divisione “Julia”, come comandante di plotone fucilieri alla campagna di Russia, sono stato ferito in combattimento il 28 dicembre 1942 al famoso quadrivio insanguinato di Selenij-Yar. Nel 1952 mi è pervenuta una Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il fatto d’armi del 28 dicembre. L’8 settembre, sempre con il “Val Cismon” ero nell’alta Val d’Isonzo, zona slava. Dopo i vari ripensamenti decisi di scendere al Sud. Ad Ancona fui catturato dai tedeschi e dopo 15 giorni di prigionia nella caserma Cialdini, paventando di essere internato, riuscii a fuggire, e dopo varie peripezie il 13 ottobre attraversai le linee tra Guglionesi e Montenero di Bisaccia (Termoli).
Ripresentatomi al Sud sono stato uno dei primi ufficiali ad appartenere,dopo l’8 settembre, ad un gruppo di Alpini denominato “Reparto Esplorante Alpini” poi divenuto Battaglione “Taurinense” ed infine “Battaglione Piemonte”. Con il Battaglione “Piemonte” sempre come comandante di plotone fucilieri, 3 Compagnia I Plotone ho partecipato alla Guerra di Liberazione. Il 29 maggio 1944 a Madonna del Canneto sono stato decorato di una Medaglia di Bronzo sul campo.
^^^^^
Ebbene, leggo su “Il Secondo Risorgimento d’Italia” e le varie pubblicazioni sulla guerra di Liberazione, ma devo constatre che in realtà viene dato poco risalto ad avvenimenti di notevole importanza. E’ pur vero che l’8 dicembre 1843, solo dopo 3 mesi dalla resa incondizionata, vi è stato a Montelungo, con il I Raggruppamento Motorizzato, l’inizio ed il battesimo di fuoco della partecipazione italiana alla guerra di Liberazione, tra lo scetticismo degli Anglo-americani, pertanto rimane una data storica, anche se la volontà di riscatto degli italiani era stata dimostrata lo stesso 8 settembre a Porta San Paolo dai Granatieri di Sardegna. La battaglia di Montelungo, come Lei sa, meglio di me; non diede risultati eclatanti per vari motivi ( scarsa preparazione morale e materiale, scarso equipaggiamento, improvvisazione, condizioni atmosferiche proibitive) per cui gli Anglo-americani continuarono ad essere scettici. Dovettero trascorrere oltre 3 mesi perché venisse concessa un’altra prova. Ciò avvenne il 31 marzo 1944, con la conquista, da parte degli Alpini del Battaglione “Piemonte” di Monte Marrone, con azione frontale, ritenuta impossibile dagli Anglo-americani che dagli stessi avversari tedeschi, ma maggiormente stupì la difesa di Monte Marrone dall’attacco dei tedeschi il 9-10 aprile (notte di pasqua).Furono questi gli episodi che convinsero gli Anglo-americani sulla validità e necessità di avere gli Italiani al loro fianco. Infatti il I raggruppamento Motorizzato fu ampliato e denominato Corpo Italiano di Liberazione e dopo il comportamento nell’avanzata sul settore Adriatico fino alla linea Gotica. Il C.I.L. fu ampliato e trasformato in Gruppi da Combattimento, armato ed equipaggiato con materiale inglese ed inserito nella primavera del 1945 fino alla fine del Conflitto.
Io credo perché non mettere in risalto che l’Esercito Italiano, nato a Montelungo ha avutoi il suo consolidamento nelle terre dell’Alto Molise, sulle Mainarde perché le date del 31 marzo e 9 e 10 aprile 1944 non vengono mai citate.
La storia deve sapere tutta la verità, il vero con tributo alla Guerra di Liberazione dell’Italia è stato dato dalle truppe regolari italiane, inserite a Montelungo l’8 dicembre 1943 e consolidatesi nell’alto Molise sulle montagne delle Mainarde, a Mnte Marrone il 31 marzo ed il 9 e 10 aprile 1943. Ritengo che sarebbe doveroso ogni volta che si cita Montelungo 8 dicembre 1943, si affianchi Monte Marrone 31 marzo e 9 e 10 aprile 1944.
Mi scusi per quanto Le ho scritto, sperando di trovarLa d’accordo, nel mentre mi è gradita l’occasione per cordialmente salutarLa.
Foggia 12 luglio 2008.
Non si può non essere d’accordo con quanto scrive Covino. L’una nota che possiamo aggiungere è che la parola “rinato” riferita all’Esercito Italiano a Montelungo, non sembra, a nostro parere, appropriata. Rinascere significa nascere due volte. Per noi vi è una continuità, anche in presenza di una crisi armistiziale come quella dell’8 settembre, per le Forze Armate Italiane che rappresentano la continuità dello Stato. Questo concetto per noi si esplica nell’approccio che abbiamo adottato per la Guerra di Liberazione, una guerra su cinque fronti, a cui rimandiamo.
Nel solco di quanto detto e proposto da Corvino, possiamo dire che il calendario Associativo per il 2009 sarà dedicato alla epopea di Monte Marrone e al Battaglione Piemonte. (redazionale)